Chiusura Borse oggi, 16 giugno 2023: acquisti in Europa al termine della settimana delle banche centrali
I principali listini europei chiudono l’ultima seduta della settimana in rialzo. Poco sopra la parità Wall Street, parzialmente frenata dalle indicazioni preoccupanti di Micron Technology, che vede a rischio le sue vendite in Cina e dalle tensioni geopolitiche, dopo che Putin ha affermato di aver consegnato le prime armi nucleari alla Bielorussia. Possibile volatilità nell’ultima parte della seduta in concomitanza con il cosiddetto “giorno delle quattro streghe”, in cui scadono contemporaneamente opzioni e future su indici e azioni.
Panoramica sulla chiusura delle Borse del 16 giugno 2023
Indici Europa e Italia
A Piazza Affari, l’indice Ftse Mib chiude le contrattazioni in calo dello 0,47% a 27.861,80 punti.
L’indice Euro Stoxx 50 termina la seduta in rialzo dello 0,7%. Acquisti anche suil Dax di Francoforte (+0,4%), sul Cac 40 francese (+1,3%) e sull’Ibex 35 spagnolo (+0,6%).
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Migliori e Peggiori a Piazza Affari
Sul paniere principale di Piazza Affari, Diasorin (+3,1%), Moncler (+2,6%) e Banco BPM (+2,6%) mentre perdono terreno Tenaris (-1,2) e Generali (-1,1%).
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Andamento Spread Btp / Bund
Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund si contrae ulteriormente a circa 155 punti base, con il decennale italiano al 4,02%.
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Forex e Commodity
Sul Forex, l’euro mantiene buona parte dei guadagni innescati ieri dai toni restrittivi della Bce, restando in area 1,093 dollari, mentre lo yen si deprezza dopo le delibere della Boj, con il cambio dollaro/yen in rialzo a 141,6. Tra le materie prime scambia poco mosso il petrolio, con il Brent a 75,8 dollari al barile.
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Raffica di banche centrali
l tutto, al termine di una settimana caratterizzata dalle riunioni di politica monetaria. La Fed ha mantenuto invariati i tassi e ha lasciato aperta la strada ad ulteriori strette, mentre la Bce ha alzato il costo del denaro di 25 punti base e ha dato quasi per certo un altro ritocco a luglio. La Bank of Japan ha lasciato inalterata la politica monetaria, nel tentativo di continuare a sostenere l’economia nipponica piuttosto che contrastare l’inflazione. Intanto, due esponenti della Fed (Thomas Barkin e Christopher Waller) hanno dichiarato che potrebbero essere necessari ulteriori aumenti del costo del denaro.
I dati macro di oggi
Dall’agenda macroeconomica odierna sono giunti i dati finali sull’inflazione della zona euro del mese di maggio (confermata in rallentamento al 6,1% con il Cpi core al 5,3%), oltre a quelli dell’Italia sulla bilancia commerciale (export -1,7% e import +5,3% ad aprile, prezzi import -1%) e gli indici dei prezzi FOI (118,6 punti) e armonizzato (8%). Dagli Usa è giunto il sentiment dell’Università del Michigan (in aumento a 63,9 punti), con aspettative di inflazione in rallentamento.