Chiusura Borse oggi, 14 giugno 2023: Europa in rialzo in attesa della Fed
Chiusura in verde in Europa con tutti i principali listini del Vecchio Continente che archiviano ancora le contrattazioni in rialzo sulla scia dell’ottimismo dopo gli ultimi dati macroeconomici e in particolare dopo il calo dell’inflazione.
Al momento, positività anche a Wall Street con l’indice S&P 500 che al momento si trova in rialzo dello 0,39% trovandosi così a quota 4.386 punti. Bene anche il Nasdaq che al momento si trova vicino a quota 15.000 punti, con un progresso dello 0,65%.
Oggi il focus degli operatori sarà catalizzato dalla decisione di politica monetaria della Fed che si prepara a lasciare invariati i tassi di interesse al 5,25%.
Panoramica sulla chiusura delle Borse del 14 giugno 2023
Indici Europa e Italia
A Piazza Affari, l’indice Ftse Mib chiude le contrattazioni in progresso dello 0,88% a 27.809 punti.
L’indice Euro Stoxx 50 termina la seduta in rialzo dello 0,66%. Acquisti anche sul Dax di Francoforte (+0,5%), il Cac 40 francese (+0,52%).
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Migliori e Peggiori a Piazza Affari
Sul paniere principale di Piazza Affari, acquisti in particolare sui titoli bancari con Unicredit (+3,27%), Banca Mps (+2,43%) e Bper Banca (+2,37%).
In vetta al listino principale troviamo però Tim che archivia le contrattazioni con un progresso del 4,54%, dopo che l’amministratore delegato di F2i ha confermato di essere in contatto con i soggetti coinvolti nell’operazione NetCo.
Al contrario, vendite su Leonardo (-1,76%), Saipem (-1,75%) e Recordati (-1,14%).
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Andamento Spread Btp / Bund
Sull’obbligazionario, scende ancora lo spread Btp-Bund che al momento si trova in area 162 punti base, con il rendimento del decennale italiano in calo al 4,1%.
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Forex e Commodity
Sul Forex, l’euro/dollaro balza sopra quota 1,08, mentre tra le materie prime, il petrolio (Brent) si mantiene in area 74 dollari al barile mentre il gas risale a 38 €/Mwh.
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Occhi puntati su inflazione Usa e meeting Fed
Come dicevamo positività al momento a Wall Street con gli operatori di mercato che scontano una pausa nel rialzo dei tassi da parte della Fed, un’ipotesi avvalorata ulteriormente dopo i dati positivi sull’inflazione statunitense che a maggio è scesa per la prima volta da due anni sotto il 5%, attestandosi al 4% su base annua.
Per quanto riguarda le Banche Centrali, domani pomeriggio il focus degli operatori si concentrerà sulla decisione di politica monetaria della Bce che con tutta probabilità procederà ad incrementare ulteriormente di 25 punti base i tassi di interesse.
Scendono i prezzi alla produzione negli Usa
A maggio è sceso dello 0,3% su base mensile l’indice dei prezzi alla produzione (PPI) negli Stati Uniti. Su base annua, il dato ha registrato un incremento dell’1,1%, un risultato al di sotto delle attese (+1,5%) e in rallentamento rispetto al +2,3% registrato nella rilevazione del mese precedente.
Sale la produzione industriale in Europa
Sempre oggi, l’Eurostat ha comunicato che, nella rilevazione riferita al mese di aprile, l’indice della produzione industriale è salito dell’1,0%, poco sopra lo 0,9% stimato dagli analisti.