Chiusura Borse oggi, 11 gennaio 2024: Europa in ribasso dopo i dati sull’inflazione Usa
Le principali borse europee archiviano la seduta odierna in territorio negativo. Piazza Affari, come gli altri listini, hanno invertito la rotta nel pomeriggio in scia al peggioramento dell’andamento di Wall Street.
Panoramica sulla chiusura delle Borse del 11 gennaio 2024
Indici Europa e Italia
In Europa, l’indice Euro Stoxx 50 archivia gli scambi in basso dello 0,6%, mentre il paniere principale di Piazza Affari, l’indice Ftse Mib, registra un calo dello 0,66% chiudendo così la seduta a 30.249,16 punti.
Deboli anche il Dax tedesco (-0,9%), ma anche l’Ibex35 spagnolo (-0,6%) e il Cac40 francese (-0,5%)
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Migliori e Peggiori a Piazza Affari
Sul paniere principale di Piazza Affari, gli acquisti premiano in particolare Iveco Group, Pirelli & C e Brunello Cucinelli. Su Iveco, Goldman Sachs ha ribadito la sua raccomandazione di acquisto in vista del Capital Markets Day di marzo.
Al contrario, i peggiori del listino sono Banca Monte Paschi Siena, Azimut e A2A.
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Andamento Spread Btp / Bund
Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund con il rendimento del decennale italiano al 3,81% e quello del Bund al 2,24%.
Treasury decennali al 4,04%, prima dell’asta di Treasury trentennali ($21 miliardi) di stasera.
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Forex e Commodity
Sul Forex, euro/dollaro in calo a 1,094 e dollaro/yen oltre 146, con il biglietto verde in rafforzamento.
Tra le materie prime, il Petrolio Brent si avvicina a 79 dollari al barile, dopo il sequestro di una petroliera e l’aumento oltre le attese delle scorte Usa.
Intanto, Bitcoin in rialzo a 45.900 dollari, ma sotto i massimi di giornata, all’indomani del via libera della Sec al primo ETF sulla cryptovaluta.
Le indicazioni dall’inflazione Usa
In calo Wall Street dopo un avvio sopra la parità, nel giorno dei dati chiave sull’inflazione. I prezzi al consumo hanno evidenziato un’accelerazione a dicembre al 3,4% annuo, contro il 3,2% atteso dal mercato. In rallentamento l’indice core, dal 4% al 3,9%, ma meno delle stime (3,8%).
Inoltre, le richieste di sussidi di disoccupazione sono risultate inferiori alle previsioni, un altro segnale di forza del mercato del lavoro dopo i nonfarm payrolss della scorsa settimana.
Dati che, nel complesso, tolgono pressioni alla Fed per abbassare i tassi e riducono le possibilità di un taglio di 25 bp già a marzo, anche se i mercati continuano a scontare 5-6 riduzioni nel corso del 2024.