Chiusura Borsa, oggi 7 Agosto 2023: si attendono i dati sull’inflazione USA
Sessione molto cauta per i titoli europei che dopo un primo calo durante la mattinata, chiudono la giornata recuperando un po’ di terreno. Gli operatori adesso attendono i dati di giovedì sull’IPC americano.
Panoramica sulla chiusura delle Borse del 7 Agosto 2023
Indici Europa e Italia
A Piazza Affari, l’indice Ftse Mib segna un -0,14%, continuando la discesa iniziata settimana scorsa.
Abbastanza neutri invece gli altri listini europei con l’indice Euro Stoxx 50 che termina le contrattazioni con un +0,10%. Lo scenario non è variato molto anche per le altre principali piazze finanziarie europee: il Ftse 100 segna un leggero calo dell0 0,14%, mentre il CAC 40 chiude appena sopra la parità a +o,06%. Il DAX resta praticamente sugli stessi livelli di apertura, segnando un -0,02%.
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Migliori e Peggiori a Piazza Affari
Banca Monte Paschi Siena si conferma la migliore della sessione, segnando un forte rialzo dell’9,44%, spinta dai conti rilasciati venerdì 4 agosto. Molto bene anche Leonardo (+3,10%) dopo la promozione a investment grade da parte di S&P. Chiude la lista delle migliori performance della giornata, Banco BPM, con un +2,40%.
Al contrario, chiusura negativa per Interpump Group (-3,19%), Iveco Group (-3,03%) e Hera (-2,33%).
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Andamento Spread Btp / Bund
In leggerissimo aumento i rendimenti sull’obbligazionario europeo, con lo spread Btp-Bund che resta a 168 bp e il decennale italiano che sale leggermente al 4,24%. In lieve aumento invece i rendimenti del Treasury decennale a 4,089%, mentre sono in calo i rendimenti del biennale a 4,768%.
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Forex e Commodity
Sul Forex, l’euro/dollaro si trova in una fase stagnante e continua ad oscillare intorno a 1,1000. Tra le materie prime il petrolio (Brent) cala a 85,50 dollari al barile.
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Le indicazioni macroeconomiche incideranno sulle decisioni dei tassi di settembre
L’attenzione dei mercati è focalizzata sugli indicatori macroeconomici che saranno rilasciati nella settimana. In particolare, sono attesi i dati riguardanti la bilancia commerciale (8 agosto), l’inflazione e i sussidi di disoccupazione (10 agosto), nonché i prezzi alla produzione e la fiducia dei consumatori (11 agosto). Il loro andamento sarà determinante per le decisioni della Federal Reserve, la quale, secondo le previsioni, dovrebbe sospendere eventuali interventi a settembre (con un’incidenza di probabilità pari all’85%).
Tuttavia, secondo le valutazioni della banchiera centrale Michelle Bowman, non è da escludere che la Federal Reserve possa ancora decidere di aumentare i tassi di interesse, attualmente fissati al 5,25-5,5%, al fine di contrastare l’inflazione. Tale decisione si baserebbe sulle ragioni dei prezzi elevati, della robusta spesa dei consumatori, della ripresa del settore immobiliare e della solidità del mercato del lavoro.