Carige: via libera di Bruxelles alla garanzia pubblica su bond. Tria: “Crisi colpa della governance”
Ieri la bocciatura di Fitch che ha abbassato il rating di lungo periodo da CCC+ a CCC, oggi il via libera della Commissione Ue al decreto legge, entrato in vigore l’8 gennaio, che permetterà a Banca Carige di emettere bond tramite la garanzia dello Stato e di accedere a un’eventuale ricapitalizzazione pubblica precauzionale, come avvenuto per MPS. La Commissione europea ha dato il suo via libera difatti al decreto del governo giallo-verde per la crisi di Banca Carige e ha stabilito che la garanzia pubblica per le obbligazioni dell’istituto ligure è in linea con le norme Ue sugli aiuti di Stato. L’aiuto nel dettaglio è la garanzia offerta dallo Stato su una serie di bond che la banca ligure ha intenzione di e mettere e che avranno un valore nominale fino a 3 miliardi di euro. Una misura mirata, proporzionata, limitata nel tempo e nella portata, scrive la Commissione, in linea con le norme Ue, in particolare con la comunicazione del 2013 sul settore bancario.
Tria: crisi Carige non dovuta all’aumento dello spread
Per l’agenzia di rating Fitch il rischio che i creditori senior unsecured possano subire delle perdite è aumentato così come la probabilità di un ulteriore intervento del regolatore e da qui ha deciso di abbassare il rating della banca. Intanto sulla crisi di banca Crige ieri durante un questione time in Comimssione Finanze il ministro dell’economia Giovanni Tria ha espresso l’aspicio del governo per una soluzione privata per l’istituto genovese. “La ricapitalizzazione precauzionale è temporanea” ha detto il titolare del dicastero di via XX Settembre, “una misura da considerarsi del tutto residuale”. Il governo rimane in attesa del piano industriale che dovrebbe arrivare entro fine febbraio ed “auspica che questo agevoli l’individuazione di possibili partner in un’ottica di aggregazione secondo logiche di mercato”. Per l’occasione Tria, ribadendo che obiettivo del decreto è “fornire il più ampio ventaglio possibile di soluzioni per fornire adeguata tutela dei risparmiatori a fronte di tutti gli scenari”, ha sottolineanto che la crisi di Carige si deve “a problemi di governance, al comportamento degli azionisti, e probabilmente gli amministratori che non sono stati in grado di far rendere la banca. L’aumento dello spread? “Non c’entra assolutamente nulla” assicura il ministro lanciando così un frecciata al principale azionista attuale della banca, la famiglia Malacalza che ieri ha chiesto alla Banca centrale europea chiarimenti sulle ragioni che hanno portato al commissariamento lascindo così aperta la porta per un eventuale ricorso alla Corte di giustizia europea.