Notizie Notizie Italia Carige, salvataggio Fitd con Cassa Centrale Banca? Bce esamina proposta, mentre rumor parlano di piano B

Carige, salvataggio Fitd con Cassa Centrale Banca? Bce esamina proposta, mentre rumor parlano di piano B

10 Luglio 2019 13:34

Per il salvataggio di Carige, l’opzione più fattibile appare sempre di più quella di Cassa Centrale Banca.  Così il sito Adige.it, riprendendo le indiscrezioni di Milano Finanza:

“La capogruppo trentina avrebbe accettato di avviare in via riservata un esame preliminare dei conti e di studiare la fattibilità di un’alleanza industriale, mentre viene esclusa la possibilità di rilevare il 100% della banca di Genova. Le risorse per partecipare all’operazione Fitd ci sono, dato che il gruppo Ccb (Cassa Centrale Banca), su 6,4 miliardi di patrimonio complessivo pari a un indice di solidità (Cet1) di oltre il 18%, ne ha 3 liberi, che non vuol dire tutti disponibili ma che dà un’idea delle munizioni a disposizione per un’eventuale operazione”.

Gli ultimi rumor indicano anche Bper e Unicredit disposte a salvare Carige gratis, a condizione che il Tesoro inietti 1 miliardo in Sga, società pubblica che si occupa di gestione dei crediti problematici. Alessandro Vandelli, numero uno di Bper, aveva già mostrato un’apertura nei confronti di Carige, chiedendo tuttavia una soluzione in stile Intesa SanPaolo-banche venete.

Una banca – ha detto Vandelli- può «guardare» Carige, a patto però che l’operazione sia «neutra» in termini di impatto sul capitale. E cioè una soluzione alla veneta, quella praticamente che consentì a Intesa SanPaolo di acquistare le due banche venete Veneto Banca e Popolare di Vicenza.  «Quello che fu fatto sulle banche venete rese neutrale sotto il profilo patrimoniale l’operazione per il soggetto che le ha acquisite», ha precisato il numero uno di Bper, ricordando che quell’operazione fu fatta con «emissioni di cassa da parte dello Stato». Insomma, Carige «si può guardare ma a queste condizioni».

La partita che si sta giocando non è affatto facile. MF riporta che il piano di Cassa Centrale Banca sarebbe al vaglio della Bce. E questa è già una indiscrezione positiva. Così come è positivo il fatto che il polo trentino delle banche di credito cooperative avrebbe una munizione per un valore di tre miliardi.

Del ruolo ipotetico dell’istituto parla, oggi, anche il Sole 24 Ore.

Il problema è che, nel frattempo, il fabbisogno di capitale della banca ligure sarebbe salito fino a 900 milioni:  Riferendosi al capitale necessario, indicato a 900 milioni, il quotidiano afferma che “cifre definitive ancora non ne esistono anche perché l’esito dei calcoli finali dipenderà dalla finalizzazione del nuovo business plan. E dalla definitiva partecipazione di tutti i soggetti privati coinvolti, a partire da Cassa Centrale Banca (per l’appunto) che potrebbe valutare un primo ingresso attorno al 10% del capitale per poi salire.

Sta di fatto che, “se fino ad oggi l’asticella è lievitata da 630 a circa 800 milioni, non è da escludere che l’ammanco alla fine da coprire sia anche superiore, magari non lontano dai 900 milioni, come si segnala in alcuni ambienti finanziari”.

Il Sole conferma stiano proseguendo intanto le trattative tra i vertici del Fondo volontario e del Fitd, il Mef, i commissari della banca e gli advisor per mettere in sicurezza l’istituto commissariato all’inizio dell’anno dalla Bce. Peccato che, secondo Reuters, il governo italiano stia facendo fatica a mettere a punto un piano di salvataggio per Banca Carige ed evitarne la messa in liquidazione“.

L’agenzia conferma che l’opzione preferita del Tesoro rimane l’intervento dell’Fitd, che dovrebbe fornire circa 520 milioni (320 milioni legati al bond subordinato sottoscritto da tempo +200 milioni che arriverebbero dal Fondo obbligatorio), su un totale di 800 milioni (che però, facendo riferimento all’articolo del Sole, potrebbe lievitare fino a 900 milioni).

Ciò significa che, se fino a ieri si parlava della necessità di trovare ancora 300 milioni di euro, oggi, tenendo in considerazione le nuove stime del Sole, mancherebbero all’appello ben 400 milioni di euro. A questo punto, si attendono così con trepidazione segnali concreti da Cassa Centrale Banca. Ma MF ha parlato nelle ultime ore anche di un piano B, che coinvolgerebbe Bper.