Carige, rumor bond Tier 2: cedola 8-9%, con Equita e Fond. Cariverona si allunga lista interessati. Resta rebus Malacalza
L’ultima parola non è ancora detta, ma Carige è riuscita a rispettare l’ultimatum della Bce, che aveva chiesto alla banca di mettersi in sicurezza entro il 25 luglio.
Il termine è scaduto ieri, e sempre ieri il Fondo interbancario di tutela dei depositi e la Cassa Centrale Banca hanno inviato una lettera a Francoforte, smorzando i timori sul rischio di bail-in dell’istituto (il rischio non è stato ancora del tutto scongiurato, visto che la Bce dovrà dare l’ok al piano e la famiglia Malacalza, in quanto azionista di maggioranza, dovrà dare il suo benestare all’operazione, in occasione dell’assemblea prevista a settembre).
Nella missiva inviata alla Bce, i due soggetti partecipanti al salvataggio dell’istituto ligure, hanno descritto il modo in cui verrebbe soddisfatto il fabbisogno patrimoniale della banca, calcolato in 900 milioni di euro. Il finanziamento avverrà per 700 milioni di euro in azioni, e per i restanti 200 milioni in bond.
Riguardo alla parte in bond, la banca si prepara ad emettere un bond subordinato Tier 2 per un valore di 200 milioni che, riportano le fonti del Sole 24 Ore, avrà un rendimento tra l’8% e il 9%.
Non ci dovrebbero essere problemi, di conseguenza – considerando il contesto di tassi a zero e/o negativi – ad attrarre l’attenzione dei sottoscrittori che, di fatto, si è già palesata. Ieri si parlava di contatti con i fondi Vard e Apollo (quest’ultimo parteciperebbe con la compagnia assicurativa Amissima) e, anche, dell’interesse a sottoscrivere le obbligazioni, da parte di Mediolanum e Cattolica.
Oggi la lista si allunga, con il quotidiano di Confindustria che snocciola anche qualche cifra e che non esclude che alla fine, la copertura della parte eventualmente mancante possa arrivare anche dallo stesso Fondo interbancario.
Viene ricordato come Cassa Centrale Banca (Ccb), oltre ai 65 milioni per acquisire il 10% del capitale di Carige, si sia impegnata a partecipare anche con la sottoscrizione del bond Tier 2 per 100 milioni.
Ci sarebbe poi “Amissima (fondo Apollo) per 50 milioni” e “altri 17 milioni dovrebbero essere ripartiti tra Equita (1 milione), Mediolanum, Cattolica (in forse), fondazione Cariverona. Nel caso dovesse venire a mancare il contributo della banche a controllo pubblico, gli altri investitori potrebbero aumentare le loro quote e qualcosa potrebbe investire anche il Fitd”.
Le banche a controllo pubblico sono Credito Sportivo e Mediocredito centrale che, in base ai rumor delle ultime settimane, erano state individuate come partecipanti al piano salva-Carige con la sottoscrizione del bond. Ma le informazioni sulle loro intenzioni rimangono alquanto fumose.
Così come fumose rimangono le informazioni sulla partecipazione dei soci all’aumento di capitale. L’agenzia di AdnKronos riporta a tal proposito alcune indiscrezioni:
“Da quanto si è stati in grado di capire, sono proprio i Malacalza con il loro 27,5% del capitale della banca gli unici a non aver dato segnali sull’operazione ai commissari, a differenza degli altri soci che avrebbero grossomodo dato il loro benestare, anche informale, alla ricapitalizzazione. L’aumento dovrà essere approvato dall’assemblea degli azionisti, che si spera di convocare per settembre”.
Ancora l’agenzia riporta che “per mantenere la loro quota con questi numeri, i Malacalza dovrebbero investire circa 180-190 milioni, ma nessuno pensa che dopo i circa 420 milioni sborsati – e persi – in questi anni da azionisti rilevanti della banca ligure, Vittorio e figli possano essere ancora disponibili a mettere in banca cifre di questa taglia. Dei soci, nell’ordine, restano da considerare Gabriele Volpi, con il suo 9%, Raffaele Mincione, che dovrebbe essere rimasto al 4,9%, Aldo Spinelli, con una quota attorno all’1% e Coop Liguria con lo 0,4%. La vera partita, dopo che la Bce avrà approvato il nuovo piano, è capire cosa avranno intenzione di fare loro, insieme ai Malacalza. Di positivo, in questi giorni di trattative serrate, è la risposta del mercato alla prospettiva di un bond subordinato Carige da 200 milioni di euro e di cui Cassa centrale banca sottoscriverà la metà”.