Carige presenta la nuova nuova road map: rafforzamento patrimoniale da 400 mln con assist Fitd
Arrivano i dettagli sulle misure che aiuteranno Carige a dare il via, finalmente, stando a quanto si legge nello stesso comunicato con cui la banca ha reso noto il proprio bilancio, a una incisiva attività di risanamento. Dopo la pausa di ieri – con il titolo che è stato sospeso dalle contrattazioni di Borsa, come richiesto dall’istituto alla Consob, per evitare movimenti speculativi – Carige si ripresenta oggi sul mercato con una nuova road map.
Confermata la presenza del Fondo interbancario di tutela dei depositi, che potrebbe diventare anche azionista. Lo ha detto lo stesso numero uno di Carige, l’AD Fabio Innocenzi, nel corso della conferenza stampa convocata per presentare i risultati dell’ultimo trimestre e illustrare le misure che saranno adottate per il rafforzamento patrimoniale dell’istituto.
“Esiste la possibilità che il Fondo interbancario di tutela dei depositi diventi azionista di Carige se ci fosse il disimpegno di qualche azionista e non ci fosse il subentro di un altro soggetto. Staremo a vedere. Abbiamo la speranza che i tre maggiori azionisti e anche altri sottoscrivano l’aumento già da oggi“.
Prima di tutto, è necessario dare la priorità al rafforzamento patrimoniale, come auspicato più volte dalla Banca centrale europea.
Il valore del piano è di “400 milioni complessivi”. Il rafforzamento sarà così articolato: “due operazioni tra loro collegate: emissione di obbligazioni subordinate Tier 2 con meccanismi di conversione per un ammontare compreso tra 320 milioni e 400 milioni; aumento di capitale in opzione da 400 milioni (con assorbimento del prestito subordinato)”.
Nel pomeriggio di ieri, il Fitd stesso ha diramato un comunicato, confermando i rumor su un suo coinvolgimento, e affermando che il suo consiglio gestionale ha deliberato di proporre all’assemblea delle banche aderenti l’intervento a favore di Banca Carige attraverso la sottoscrizione di obbligazioni subordinate per un ammontare non superiore a 320 milioni di euro.
“L’emissione delle obbligazioni – si legge nella nota – si inserisce nel contesto di un’operazione di rafforzamento patrimoniale di Carige finalizzata a ristabilire i coefficienti patrimoniali della stessa, nell’ambito di un piano più ampio di risanamento e di rilancio del gruppo bancario”.
L’assemblea delle banche aderenti allo schema volontario è stata convocata per il 30 novembre 2018.
In riferimento alla possibilità che il primo azionista Malacalza aderisse all’emissione di bond per il rafforzamento patrimoniale dell’istituto, il presidente di Carige Pietro Modiano ha precisato che “Malacalza ha ribadito il sostegno alla banca ma di fronte alle scadenze che davamo all’investitore ha detto ‘per favore no’“. Questo non corrisponde tuttavia a un suo disimpegno. “La decisione dell’azionista -ha precisato Modiano- è stata resa difficile da un impegno più consistente di quello previsto, dai tempi strettissimi e dalla complessità dell’operazione”.
Sulla sottoscrizione del prestito subordinato da 320 milioni da parte del Fondo interbancario di tutela dei depositi, il presidente di Carige si è mostrato soddisfatto e grato:
“Grazie alla Consob, alla Banca d’Italia e al sistema bancario italiano che è stato pronto a capire che Carige chiedeva un aiuto forte ma temporaneo”.
Un commento sull’operazione è arrivato anche dal premier Giuseppe Conte, che ha parlato di “piena soddisfazione del Governo per la decisione del Consiglio di Gestione dello Schema Volontario del Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi di sostenere l’operazione di rafforzamento patrimoniale deliberata in data odierna dal consiglio di amministrazione di Carige”.
Il cda di Banca Carige ha approvato anche i risultati di bilancio della banca, relativi ai primi nove mesi dell’anno.
Il risultato netto di pertinenza della capogruppo è stato negativo per 188,9 milioni, comunque in miglioramento rispetto alla perdita di 210,4 milioni nello stesso periodo del 2017.
Il risultato netto, ha spiegato Carige, “è stato condizionato dal costo del rischio, che sconta il recepimento nel terzo trimestre della verifica effettuata sul portafoglio creditizio e la cessione, nonchè il saldo e stralcio di posizioni deteriorate, che hanno determinato la contabilizzazione di 256,5 milioni tra perdite e rettifiche di valore su crediti, precludendo di fatto la possibilità di raggiungere il target di utile netto fissato dal piano 2017-2020 per l’esercizio in corso”. LEGGI DETTAGLI SU RISULTATI DI BILANCIO