Carige: passi avanti con cessione UTP e timing bond subordinato, mandato a Ubs per aggregazioni
Settimane decisive per Banca Carige che entro il 12 novembre intende sciogliere la matassa relativa all’emissione del bond subordinato. In tal senso l’istituto ligure ha predisposto il rinvio di una settimana dell’appuntamento con i conti trimestrali, che verranno approvati il 12 novembre rispetto al 6 precedente previsto.
Il titolo reagisce abbastanza bene in Borsa con un progresso del 2% a 0,005 euro. Negli ultimi 12 mesi il crollo del titolo è stato di quasi il 75%.
Il bond subordinato da circa 200 milioni potrebbe essere emesso attraverso un private placement rivolto a una selezione di investitori con un ampio coinvolgimento degli attuali azionisti; in alternativa alcune indiscrezioni stampa parlano della possibilità di un impegno di accollo a valle dell’offerta pubblica, con i soci che svolgerebbero una funzione analoga a quella dei consorzi di garanzia nel caso degli aumenti di capitale.
Confermati i tempi per la predisposizione del Capital Conservation Plan, ossia entro la fine di novembre. Il cda di Carige ha scelto la svizzera Ubs come advisor finanziario per esplorare la possibilità di alleanze strategiche dando così seguito a quanto comunicato nelle scorse settimane circa il forte impegno del
Consiglio e di tutto il personale a proseguire appieno il turnaround operativo della banca.
Cessione di UTP per 366 milioni
Il consiglio di amministrazione dell’istituto ligure sempre ieri ha approvato la cessione di un portafoglio di posizioni Unlikely to pay (Utp) di circa 366 milioni di euro di Gross book value a Bain Capital Credit. Il Consiglio ha dato mandato all’Amministratore Delegato di finalizzare la cessione del portafoglio.
Il titolo Carige ha bruciato circa il 75% della propria valorizzazione in Borsa negli ultimi 12 mesi con un saldo da inizio 2018 di -39%. La capitalizzazione è scesa a 272 mln di euro.