Notizie Notizie Italia Carige: oggi alla Consob prospetto per aumento di capitale. Ricapitalizzazione entro Natale, titolo in Borsa a marzo

Carige: oggi alla Consob prospetto per aumento di capitale. Ricapitalizzazione entro Natale, titolo in Borsa a marzo

20 Novembre 2019 08:31

Arriva oggi all’esame della Consob di Paolo Savona il prospetto di Carige, relativo all’operazione di aumento di capitale da 700 milioni di euro. Finalmente ci siamo.  E’ quanto riporta il Sole 24 Ore, aggiungendo che, una volta effettuata la ricapitalizzazione, la Commissione potrebbe revocare la sospensione del titolo e delle obbligazioni a Piazza Affari. Il che significa che, se tutto dovesse andare secondo i piani, Carige potrebbe tornare a essere scambiata in Borsa all’inizio del 2020, tra i mesi di febbraio e marzo.

Il procedimento della ricapitalizzazione, informa il quotidiano di Confindustria, “potrebbe partire nei primi giorni di dicembre e concludersi entro il 18 dicembre. L’attenzione sarà puntata sulla scelta degli attuali soci sul sottoscrivere o meno la quota di 85 milioni a loro riservata: Gabriele Volpi con il 9%, Raffaele Mincione, con una quota attorno al 5 per cento e la famiglia Malacalza. Quest’ultima, azionista al 28%, se sottoscriverà si fermerà al 5% del capitale e se non lo farà scenderà sotto il 2 per cento”, scrive ancora il Sole 24 Ore.

Successivamente all’aumento di capitale da 700 milioni di euro, la mappa dell’azionariato sarà stravolta rispetto all’assetto attuale. Così, ancora, il quotidiano: “L’azionariato post-aumento vedrà Cassa centrale banca (la quale ha sottoscritto con il Fitd un’opzione per rilevare la sua quota entro due anni) possedere l’8,3% e il Fondo nello schema volontario il 40,1 per cento. Nel caso in cui gli attuali soci sottoscrivessero le loro quote, il Fitd nella parte obbligatoria avrebbe il 31,6 per cento e il flottante sarebbe pari al 19,9 per cento. Nel caso in cui, invece, il Fitd dovesse intervenire per sottoscrivere gli 85 milioni di competenza dei soci, salirebbe al 42,9% del capitale, mentre il flottante si fermerebbe all’8,6 per cento”. Una quota talmente piccola che, in teoria, si potrebbe richiedere anche un delisting. Ma la Consob potrebbe comunque consentire che il titolo venga ammesso in Borsa.

La bozza del prospetto per l’aumento di capitale era stata presentata alla Consob lo scorso 5 novembre. E già da allora, si parlava di come la ricapitalizzazione sarebbe potuta a venire a dicembre, entro Natale.

Intanto sono proseguite in modo serrato le trattative tra Carige e i sindacati. Il numero delle uscite stimato dalla fine del 2019 al 2023, stando al piano industriale stilato dai tre commissari della banca, è sceso da 800 a 680 unità: 400 altri dipendenti avrebbero acconsentito al ricorso al pensionamento anticipato o all’esodo consensuale. Lo riporta il sito IVG.it

L’Odissea Carige sarebbe dunque vicina a concludersi. La banca ligure, è il caso di precisare, è stata salvata per la quarta volta in sei anni.

Banca Carige ha bruciato dal 2014 in avanti quasi in toto i 2,2 miliardi di euro circa di ricapitalizzazioni messe in atto. A rivelarlo, nel corso dell’assemblea straordinaria che lo scorso 20 settembre ha dato il via libera all’operazione di rafforzamento patrimoniale da 900 milioni di euro – comprensiva di un aumento di capitale da 700 milioni – è stato uno dei commissari straordinari della banca, Fabio Innocenzi, che ha ricordato che dal 2014 la banca ha perso il 98,3% dei circa 2,2 miliardi di ricapitalizzazioni fatte.

Nel dettaglio sono stati tre gli aumenti di capitale che si sono susseguiti in questi anni, rispettivamente per 850, 800 e 560 milioni.