Notizie Notizie Italia Carige: Bper risponde presente, ma solo replicando modello banche venete

Carige: Bper risponde presente, ma solo replicando modello banche venete

4 Luglio 2019 17:31

Tempi strettissimi per trovare une soluzione al caso Carige e, come già emerso nei mesi scorsi, rimane sullo sfondo la possibilità che torni in gioco una soluzione di sistema con lo Stato costretto a intervenire sulla falsariga di quanto fatto con le banche venete. Le maggiori banche italiane continuano a rimanere defilate sul dossier Carige, ma l’occhio rimane vigile nel caso si creino i presupposti per un’operazione a costo zero. Ossia un coinvolgimento di una banca medio grande che si prenda in carico Carige solo a determinate condizioni, ossia replicando lo schema con cui Intesa SanPaolo ha rilevato le banche venete, Popolare di Vicenza e Veneto Banca, alla simbolica cifra di un euro con un intervento dello Stato con 5 mld per mantenere inalterati i ratio patrimoniali di Intesa. 

In questa direzione vanno le parole dell’ad di Bper, banca emiliana che più volte è stata accostata a Carige. Un’operazione su Carige “si può guardare ma soltanto in una condizione di neutralità dal punto di vista dell’impatto patrimoniale”. Così l’amministratore delegato di BPER, Alessandro Vandelli, a margine dell’assemblea della banca, sottolineando come “oggi sia difficile prospettare delle operazioni senza che ci sia un modo per neutralizzare gli impatti patrimoniali. Questo è il primo presupposto”, ha spiegato Vandelli. Il numero uno della banca modenese ha poi sottolineato che un intervento che non preveda una partnership industriale “è abbastanza difficile da gestire” ponendo l’esempio del crac di Banca Popolare di Vicenza e di Veneto Banca. 

 

Le condizioni di  Vandelli

“Quello che fu fatto sulle banche venete rese neutrale sotto il profilo patrimoniale l’operazione per il soggetto che le ha acquisite. Quella condizione fu realizzata attraverso l’emissione di cassa da parte dello stato. Bisogna capire se oggi ci sono le stesse condizioni per fare un’operazione di questo tipo”, ha poi spiegato Vandelli. L’assemblea straordinaria di BPER oggi ha approvato la proposta di attribuzione di deliberare, entro il termine del 31 dicembre 2019, un aumento del capitale sociale a pagamento, in via inscindibile e con esclusione del diritto di opzione, per un importo massimo complessivo di 171, 7 milioni di euro, riservato in sottoscrizione esclusiva a Fondazione di Sardegna. Via libera anche all’emissione di un prestito obbligazionario convertibile Additional Tier 1, di 150 milioni di euro, da offrire integralmente in sottoscrizione a Fondazione di Sardegna. “Nel primo trimestre il Banco di Sardegna ha registrato oltre 6 milioni di euro di risultato positivo – ha detto l’amministratore delegato di Bper Banca, Alessandro Vandelli, nel corso dell’assemblea -. Probabilmente è una delle banche italiane, forse l’unica, con la migliore dotazione patrimoniale. Approveremo i risultati della semestrale a inizio agosto, ma posso confermare l’andamento positivo e dal mio punto di vista una grande soddisfazione”. L’assemblea ha anche votato a favore della proposta di aumentare in una o più volte, in via scindibile, con esclusione del diritto di opzione il capitale sociale per un importo massimo complessivo di 40 e oltre milioni di euro. Nel corso dell’assemblea Vandelli ha detto che conta di chiudere entro fine luglio oltre all’operazione con Banco di Sardegna, anche altre operazioni straordinarie già annunciate, quali l’acquisizione di Unipol Banca dal gruppo Unipol, la cessione a Unipol Rec di circa 1 miliardo di sofferenze e l’aumento al 57% della partecipazione in Arca Holding.