Carige: al via il piano di rafforzamento, definiti termini bond subordinato
E’ arrivato ieri sera il via libera da parte del consiglio di amministrazione di Banca Carige al piano di conservazione del capitale (il cosiddetto capital conservation plan), richiesto entro la fine di novembre dalla Banca centrale europea (Bce), definendo così le linee guida di un nuovo piano industriale. Sono state inoltre messi nero su bianco i termini e le condizioni del prestito subordinato fino a 400 milioni di euro. “Viene data immediata esecuzione mediante la determinazione delle condizioni e dei termini di emissione del prestito subordinato T2, in collocamento a partire dal 30 novembre 2018”, si legge in una nota della banca ligure.
E’ arrivato anche l’ok all’operazione che accelera il derisking “consistente nella conferimento al veicolo di un portafoglio sofferenze (pari a 0,9 miliardi di euro di gross book value) tramite cartolarizzazione per la quale è stato deciso di chiedere garanzia statale”. E infine è stato infine nominato chief risk officer Roberto Torresetti, “forte di un’approfondita esperienza in Carige ed in altre realtà sia italiane che internazionali”. Questi in sintesi gli annunci principali fatti ieri sera dall’istituto guidato da Fabio Innocenzi e Pietro Modiano.
“In coerenza – spiega Carige – con le indicazioni ricevute dalla Bce lo scorso 14 settembre di valutare tutte le opzioni strategiche inclusa l’aggregazione, il consiglio di amministrazione ha disposto che il nuovo piano industriale, la cui approvazione è prevista nel primo trimestre 2019, venga elaborato con una doppia visione“. L’evoluzione della banca “avrà come obiettivi principali la sua trasformazione in ottica ‘lean’, il recupero di quota di mercato nei segmenti core, la riduzione dei non performing loans, l’utilizzo più efficiente del capitale e l’ottimizzazione della struttura di funding”.
La banca spiega che la “declinazione di questi obiettivi sarà affiancata da un’analisi dei principali effetti che una possibile aggregazione-alleanza con un altro operatore di mercato potrebbe generare“. Tra questi, “i più rilevanti sono: la liberazione di capitale derivante dall’adozione di un modello interno per il calcolo dei risk weighted assets, la possibile liberazione delle attività fiscali di cui il nuovo soggetto risultante dall’aggregazione potrebbe beneficiare, le principali sinergie industriali e la riduzione del costo della raccolta”.
Tornando ai termini e alle condizioni per l’emissione del prestito subordinato Tier2 per massimi 400 milioni il cui collocamento avverrà a partire da oggi tramite private placement rivolto allo Schema Volontario di Intervento del Fondo interbancario di tutela dei depositi (Svi), ad azionisti rilevanti della banca ed altri investitori professionali”. La sottoscrizione del prestito subordinato da parte dello Svi fino a 320 milioni “è soggetta all’approvazione dell’assemblea dello Svi convocata per oggi e, in caso di delibera favorevole, è prevista per la stessa giornata di oggi”. Nel dettaglio, il prezzo di emissione è previsto alla pari (100% del valore nominale). Le obbligazioni avranno cedola a tasso fisso pari al 13% e gli interessi saranno pagati, esclusivamente in denaro. La durata è prevista in 10 anni.