Capitalizzazione Ftse Mib: Stellantis vola oltre quota 83 mld, Intesa sorpassa Enel
Stellantis e Ferrari avanzano, mentre Enel perde ancora terreno in termini di società con la maggiore capitalizzazione all’interno dell’indice Ftse Mib. Se al primo posto per capitalizzazione di mercato c’è la big europea dell’auto che ha sorpassato quota 83 miliardi di euro, al secondo e al terzo posto ci sono rispettivamente Ferrari (72,6 miliardi) e Intesa Sanpaolo. Quest’ultima con una market cap di 62 miliardi scavalca Enel che scivola fuori dal podio (61,7 miliardi).
Piazza Affari è il principale mercato azionario italiano e il quinto per capitalizzazione in Europa. Le società quotate su Piazza Affari rappresentano quindi una parte importante dell’economia tricolore, ma tra tutti i titoli presenti su Borsa Italiana assumono un ruolo di primaria importanza in particolare quelli inseriti all’interno dell’indice Ftse Mib. Si tratta infatti di un indice ponderato sulla base della capitalizzazione di mercato che rappresenta l’andamento di un paniere delle 40 società a maggiore capitalizzazione presenti sull’intero listino di Piazza Affari.
Quali sono i titoli che ad ora fanno parte del Ftse Mib e quanto pesano sull’indice?
Chi sono i più capitalizzati di Piazza Affari
Come emerge dalla tabella sottostante ad oggi (2 aprile 2024) Stellantis è il titolo del Ftse Mib che vanta la maggiore capitalizzazione. Nel giro di pochi mesi, l’azione del gruppo guidato ha visto la market cap impennarsi, passando dai 66,6 miliardi di euro di inizio febbraio agli 83,3 miliardi di oggi (il che implica un peso della società di circa il 11,3% sull’indice complessivo). In seconda posizione Ferrari, che vanta una capitalizzazione di 72,6 miliardi e una ponderazione all’interno dell’indice del 9,8%. Ad aprile, come detto, c’è stato il sorpasso di Intesa Sanpaolo superato Enel (a lunga considerata la regina del Ftse Mib in termini di capitalizzazione. Nel dettaglio, il gruppo bancario guidato da Messina ha una capitalizzazione di mercato di 62 miliardi, mentre il gruppo energetico guidato da Cattaneo ha 61,7 miliardi (entrambe pesano per il 9,4% sull’indice).
In quinta posizione c’è UniCredit (sfiora i 60 miliardi e un peso del 8,1%) seguita da Eni (50,9 mld e un peso del 6,9%). STMicroelectronics, unico titolo del comparto tech del Ftse Mib, ha una capitalizzazione di quasi 37 miliardi e un peso del 5%.
Osservando la struttura settoriale dell’indice Ftse Mib il settore finanziario, con ben 13 società, è quello più presente all’interno del Ftse Mib e quindi maggiormente in grado di influenzare l’andamento generale del listino. Altri settori più “diffusi” all’interno della composizione del paniere principale di Piazza Affari sono le utilities con 7 società a larga capitalizzazione, poi il comparto automotive e quello industriale (entrambi con 4 società). Come detto, c’è un solo titolo tecnologico: ovvero STMicroelectronics.
La classifica completa dei 40 titoli
I 40 titoli del Ftse Mib nella tabella seguente sono ordinati in base alla capitalizzazione di mercato decrescente, ovvero il valore totale delle sue azioni in circolazione sul mercato (calcolata come moltiplicazione per il prezzo dell’azione per il numero delle azioni in circolazione).
Titolo | Settore | Ultimo prezzo (€) | Variazione 1 anno | Market Cap (mld €) | Peso % sul Ftse Mib |
Stellantis | Automotive | 25,94 | 55,0% | 83,3 | 11,3% |
Ferrari | Automotive | 403,70 | 61,9% | 72,6 | 9,8% |
Intesa Sanpaolo | Banche | 3,39 | 43,3% | 62,0 | 8,4% |
Enel | Utility | 6,07 | 7,9% | 61,7 | 8,4% |
UniCredit | Banche | 35,47 | 103,8% | 59,7 | 8,1% |
Eni | Oil&Gas | 15,08 | 16,8% | 50,9 | 6,9% |
STMicroelectronics | Tecnologia | 40,50 | -17,2% | 36,9 | 5,0% |
Generali Assicurazioni | Assicurazioni | 23,56 | 28,2% | 36,7 | 5,0% |
Tenaris | Oil&Gas | 18,41 | 40,4% | 21,7 | 2,9% |
Moncler | Moda e Lusso | 68,74 | 8,2% | 18,9 | 2,6% |
Terna | Utility | 7,68 | 1,5% | 15,4 | 2,1% |
Poste italiane | Servizi Finanziari | 11,65 | 23,7% | 15,2 | 2,1% |
Snam | Utility | 4,38 | -10,3% | 14,7 | 2,0% |
Leonardo | Industriali | 23,37 | 115,9% | 13,5 | 1,8% |
Prysmian | Industriali | 48,18 | 24,4% | 13,3 | 1,8% |
Mediobanca | Banche | 13,84 | 49,3% | 11,8 | 1,6% |
Campari | Food&Beverage | 9,24 | -17,9% | 11,4 | 1,5% |
Recordati | Health Care | 51,30 | 31,7% | 10,7 | 1,5% |
Inwit | Tlc e Media | 10,52 | -13,2% | 10,1 | 1,4% |
Banco BPM | Banche | 6,31 | 74,9% | 9,6 | 1,3% |
FinecoBank | Banche | 13,77 | -2,6% | 8,4 | 1,1% |
Nexi | Industriali | 5,95 | -20,5% | 7,8 | 1,1% |
Banca Mediolanum | Servizi Finanziari | 10,21 | 22,2% | 7,6 | 1,0% |
Amplifon | Health Care | 33,29 | 4,2% | 7,5 | 1,0% |
Brunello Cucinelli | Moda e Lusso | 104,00 | 13,7% | 7,1 | 1,0% |
BPER Banca | Banche | 4,39 | 93,0% | 6,2 | 0,8% |
Pirelli&C | Automotive | 5,67 | 22,8% | 5,7 | 0,8% |
Unipol Gruppo | Assicurazioni | 7,82 | 65,0% | 5,6 | 0,8% |
Banca MPS | Banche | 4,20 | 109,2% | 5,3 | 0,7% |
A2A | Utility | 1,67 | 13,8% | 5,2 | 0,7% |
Diasorin | Health Care | 88,08 | -9,3% | 4,9 | 0,7% |
Interpump Group | Industriali | 45,06 | -12,8% | 4,9 | 0,7% |
Hera | Utility | 3,26 | 25,2% | 4,9 | 0,7% |
Telecom Italia | Tlc e Media | 0,23 | -26,0% | 4,8 | 0,7% |
Saipem | Oil&Gas | 2,33 | 68,0% | 4,6 | 0,6% |
Bca Pop Sondrio | Banche | 2,33 | 68,0% | 4,6 | 0,6% |
Italgas | Utility | 5,38 | -4,4% | 4,4 | 0,6% |
Iveco Group | Automotive | 14,00 | 60,5% | 3,8 | 0,5% |
Azimut | Servizi Finanziari | 24,79 | 25,8% | 3,6 | 0,5% |
ERG | Utility | 23,36 | -16,5% | 3,5 | 0,5% |
Fonte: Bloomberg, elaborazione Ufficio Studi FOL, dati al 2 aprile 2024
Come funziona il Ftse Mib
Il Ftse Mib, come la maggior parte degli indici, è un price index, ovvero un indice che viene calcolato sommando le capitalizzazioni di mercato di tutte le società che ne fanno parte. Tuttavia, queste tipologie di indici hanno il difetto che distorcono in parte la realtà, in quanto nel calcolo dei price index non viene considerata per intero la remunerazione che le società danno ai propri azionisti, ma solo quella concessa come apprezzamento in conto capitale (capital gain).
I dividendi non vengono quindi tenuti in considerazione nel calcolo di un indice di tipologia price e così il giorno dello stacco, i titoli subiscono nominalmente un deprezzamento che in teoria dovrebbe essere pari al dividendo pagato. Visto che Piazza Affari è una delle Borse più generose al mondo in termini di dividendi (mediamente del 3-4% annuo), questo effetto nel lungo periodo finisce per pesare sul Ftse Mib, ma per ovviare a ciò è altresì possibile prendere come riferimento la versione Total Return del Ftse Mib che tiene conto anche dello stacco e del reinvestimento di dividendi.