Notizie Notizie Italia Capitalizzazione Ftse Mib: Stellantis vola oltre quota 83 mld, Intesa sorpassa Enel

Capitalizzazione Ftse Mib: Stellantis vola oltre quota 83 mld, Intesa sorpassa Enel

2 Aprile 2024 11:45

Stellantis e Ferrari avanzano, mentre Enel perde ancora terreno in termini di società con la maggiore capitalizzazione all’interno dell’indice Ftse Mib. Se al primo posto per capitalizzazione di mercato c’è la big europea dell’auto che ha sorpassato quota 83 miliardi di euro, al secondo e al terzo posto ci sono rispettivamente Ferrari (72,6 miliardi) e Intesa Sanpaolo. Quest’ultima con una market cap di 62 miliardi scavalca Enel che scivola fuori dal podio (61,7 miliardi).

Piazza Affari è il principale mercato azionario italiano e il quinto per capitalizzazione in Europa. Le società quotate su Piazza Affari rappresentano quindi una parte importante dell’economia tricolore, ma tra tutti i titoli presenti su Borsa Italiana assumono un ruolo di primaria importanza in particolare quelli inseriti all’interno dell’indice Ftse Mib. Si tratta infatti di un indice ponderato sulla base della capitalizzazione di mercato che rappresenta l’andamento di un paniere delle 40 società a maggiore capitalizzazione presenti sull’intero listino di Piazza Affari.

Quali sono i titoli che ad ora fanno parte del Ftse Mib e quanto pesano sull’indice?

Chi sono i più capitalizzati di Piazza Affari

Come emerge dalla tabella sottostante ad oggi (2 aprile 2024) Stellantis è il titolo del Ftse Mib che vanta la maggiore capitalizzazione. Nel giro di pochi mesi, l’azione del gruppo guidato ha visto la market cap impennarsi, passando dai 66,6 miliardi di euro di inizio febbraio agli 83,3 miliardi di oggi (il che implica un peso della società di circa il 11,3% sull’indice complessivo). In seconda posizione Ferrari, che vanta una capitalizzazione di 72,6 miliardi e una ponderazione all’interno dell’indice del 9,8%. Ad aprile, come detto, c’è stato il sorpasso di Intesa Sanpaolo superato Enel (a lunga considerata la regina del Ftse Mib in termini di capitalizzazione. Nel dettaglio, il gruppo bancario guidato da Messina ha una capitalizzazione di mercato di 62 miliardi, mentre il gruppo energetico guidato da Cattaneo ha 61,7 miliardi (entrambe pesano per il 9,4% sull’indice).

In quinta posizione c’è UniCredit (sfiora i 60 miliardi e un peso del 8,1%) seguita da Eni (50,9 mld e un peso del 6,9%). STMicroelectronics, unico titolo del comparto tech del Ftse Mib, ha una capitalizzazione di quasi 37 miliardi e un peso del 5%.

Osservando la struttura settoriale dell’indice Ftse Mib il settore finanziario, con ben 13 società, è quello più presente all’interno del Ftse Mib e quindi maggiormente in grado di influenzare l’andamento generale del listino. Altri settori più “diffusi” all’interno della composizione del paniere principale di Piazza Affari sono le utilities con 7 società a larga capitalizzazione, poi il comparto automotive e quello industriale (entrambi con 4 società). Come detto, c’è un solo titolo tecnologico: ovvero STMicroelectronics.

La classifica completa dei 40 titoli

I 40 titoli del Ftse Mib nella tabella seguente sono ordinati in base alla capitalizzazione di mercato decrescente, ovvero il valore totale delle sue azioni in circolazione sul mercato (calcolata come moltiplicazione per il prezzo dell’azione per il numero delle azioni in circolazione).

Titolo Settore Ultimo prezzo (€) Variazione 1 anno Market Cap (mld €) Peso % sul Ftse Mib
Stellantis Automotive 25,94 55,0% 83,3 11,3%
Ferrari Automotive 403,70 61,9% 72,6 9,8%
Intesa Sanpaolo Banche 3,39 43,3% 62,0 8,4%
Enel Utility 6,07 7,9% 61,7 8,4%
UniCredit Banche 35,47 103,8% 59,7 8,1%
Eni Oil&Gas 15,08 16,8% 50,9 6,9%
STMicroelectronics Tecnologia 40,50 -17,2% 36,9 5,0%
Generali Assicurazioni Assicurazioni 23,56 28,2% 36,7 5,0%
Tenaris Oil&Gas 18,41 40,4% 21,7 2,9%
Moncler Moda e Lusso 68,74 8,2% 18,9 2,6%
Terna Utility 7,68 1,5% 15,4 2,1%
Poste italiane Servizi Finanziari 11,65 23,7% 15,2 2,1%
Snam Utility 4,38 -10,3% 14,7 2,0%
Leonardo Industriali 23,37 115,9% 13,5 1,8%
Prysmian Industriali 48,18 24,4% 13,3 1,8%
Mediobanca Banche 13,84 49,3% 11,8 1,6%
Campari Food&Beverage 9,24 -17,9% 11,4 1,5%
Recordati Health Care 51,30 31,7% 10,7 1,5%
Inwit Tlc e Media 10,52 -13,2% 10,1 1,4%
Banco BPM Banche 6,31 74,9% 9,6 1,3%
FinecoBank Banche 13,77 -2,6% 8,4 1,1%
Nexi Industriali 5,95 -20,5% 7,8 1,1%
Banca Mediolanum Servizi Finanziari 10,21 22,2% 7,6 1,0%
Amplifon Health Care 33,29 4,2% 7,5 1,0%
Brunello Cucinelli Moda e Lusso 104,00 13,7% 7,1 1,0%
BPER Banca Banche 4,39 93,0% 6,2 0,8%
Pirelli&C Automotive 5,67 22,8% 5,7 0,8%
Unipol Gruppo Assicurazioni 7,82 65,0% 5,6 0,8%
Banca MPS Banche 4,20 109,2% 5,3 0,7%
A2A Utility 1,67 13,8% 5,2 0,7%
Diasorin Health Care 88,08 -9,3% 4,9 0,7%
Interpump Group Industriali 45,06 -12,8% 4,9 0,7%
Hera Utility 3,26 25,2% 4,9 0,7%
Telecom Italia Tlc e Media 0,23 -26,0% 4,8 0,7%
Saipem Oil&Gas 2,33 68,0% 4,6 0,6%
Bca Pop Sondrio Banche 2,33 68,0% 4,6 0,6%
Italgas Utility 5,38 -4,4% 4,4 0,6%
Iveco Group Automotive 14,00 60,5% 3,8 0,5%
Azimut Servizi Finanziari 24,79 25,8% 3,6 0,5%
ERG Utility 23,36 -16,5% 3,5 0,5%

Fonte: Bloomberg, elaborazione Ufficio Studi FOL, dati al 2 aprile 2024

Come funziona il Ftse Mib

Il Ftse Mib, come la maggior parte degli indici, è un price index, ovvero un indice che viene calcolato sommando le capitalizzazioni di mercato di tutte le società che ne fanno parte. Tuttavia, queste tipologie di indici hanno il difetto che distorcono in parte la realtà, in quanto nel calcolo dei price index non viene considerata per intero la remunerazione che le società danno ai propri azionisti, ma solo quella concessa come apprezzamento in conto capitale (capital gain).

I dividendi non vengono quindi tenuti in considerazione nel calcolo di un indice di tipologia price e così il giorno dello stacco, i titoli subiscono nominalmente un deprezzamento che in teoria dovrebbe essere pari al dividendo pagato. Visto che Piazza Affari è una delle Borse più generose al mondo in termini di dividendi (mediamente del 3-4% annuo), questo effetto nel lungo periodo finisce per pesare sul Ftse Mib, ma per ovviare a ciò è altresì possibile prendere come riferimento la versione Total Return del Ftse Mib che tiene conto anche dello stacco e del reinvestimento di dividendi.