Campari: vendite in aumento, utile giù nel 2024. “2025, anno di transizione”

Campari ha annunciato ieri a mercati chiusi i risultati finanziari per il 2024 che vedono le vendite del gruppo attestarsi a 3.070 milioni di euro, in aumento del 2,4% organicamente e complessivamente +5,2%. “L’effetto perimetro è stato del +2,7%, principalmente guidato da Courvoisier e dai brand in distribuzione, mentre l’effetto cambio è stato del +0,1%”, precisa la società in una nota. Nel periodo in esame l’Ebit rettificato è stato di 605 milioni, in calo del 2,5% organicamente e complessivamente del 2,2%, mentre l’Ebitda rettificato è stato di 733 milioni, in crescita del +0,1% organicamente e complessivamente del +0,5%.
Numeri migliori però delle attese, con il consensus Bloomberg che indicava un Ebit ajdusted e un Ebitda sempre rettificato rispettivamente di 592,5 milioni e di 708,5 milioni.
In termini di utili, l’utile netto del Gruppo è stato pari a 202 milioni, in calo del 39%, mentre i profitti in versione rettificata sono scesi a 376 milioni, in calo complessivamente del 3,7%.
“Il 2024 è stato caratterizzato da volatilità macroeconomica e geopolitica che ha contemporaneamente colpito tutte le regioni e che ha impattato i trend nei consumi e nella distribuzione, che hanno generato de-stocking, mentre la normalizzazione post-Covid prosegue – spiega la società guidata da inizio anno da Simon Hunt -. Questo scenario è stato esasperato da condizioni meteorologiche avverse, in particolare in Europa. Nonostante il contesto sfidante, il Gruppo Campari ha nuovamente ottenuto risultati positivi con una crescita organica delle vendite de gruppo del +2,4% e una sovraperformance rispetto ai competitor”.
Campari ha indicato che l’indebitamento finanziario netto pari a 2.377 milioni, in aumento di 523 milioni rispetto all’anno precedente, “dovuto principalmente alle acquisizioni e agli investimenti straordinari, parzialmente compensati da una generazione di cassa solida. Il multiplo di debito finanziario netto rispetto all’Ebitda rettificato è pari a 3,2 volte rispetto a 2,5 volte dell’anno precedente e a 3,5 volte a settembre 2024”. Il dividendo annuale proposto per l’esercizio è pari a 0,065 euro per azione, allineato all’anno precedente.
Per quanto riguarda la guidance per il 2025, Campari precisa che “nell’attuale contesto di ridotta visibilità sulla durata dei fattori ciclici, ci si attende che il 2025 sia un anno di transizione”. In particolare, la crescita delle vendite organiche dell’anno è prevista ancora moderata, con un miglioramento del trend nella seconda metà dell’anno, e l’Ebit rettificato organico è previsto rimanere invariato nell’anno.
Il potenziale impatto in dodici mesi dei dazi al 25% sulle importazioni dal Messico, dal Canada e dall’Europa verso gli Stati Uniti, non incluso nella guidance sopra indicata, è stimato in circa 90-100 milioni prima di potenziali azioni di mitigazione, attualmente in fase di valutazione. Per il 2025, il possibile impatto, prima di azioni di mitigazione, è previsto essere di circa €35 milioni a partire da marzo 2025 per le importazioni negli Stati Uniti dal Messico e dal Canada.