Notizie Notizie Mondo Bund verso una normalizzazione nel 2019 con rendimento sopra 0,5%

Bund verso una normalizzazione nel 2019 con rendimento sopra 0,5%

28 Dicembre 2018 14:50

Un rallentamento della crescita globale non necessariamente si traduce in una fase di stallo o in una recessione e nel panorama europeo, la crescita e la conseguente stabilizzazione del rendimento del Bund a 10 anni dipende dalle decisioni della Banca Centrale Europea su quando e con che frequenza alzare i tassi. Così gli analisti di Degroof Petercam AM che stimano un consolidamento dei livelli nell’ultimo semestre del 2019.

“Ciò significa che è verosimile aspettarsi che i tassi sulle obbligazioni tedesche a 10 anni terminino il 2019 sopra i 50 bps ma sotto i 95 previsti dal consenso di mercato”. Sul fronte statunitense, dicono gli analisti, negli ultimi tre anni i tassi reali e nominali sono stati guidati verso una graduale normalizzazione. “Essendo i rendimenti reali legati alla crescita economica, il rallentamento di quella statunitense si tradurrà in un consolidamento dei tassi reali” da qui gli analisti si attendono che la Fed alzi i tassi solo una volta nel 2019. “Dalle percezioni di mercato, sembra che la curva dei Treasury si muoverà appiattendosi, risentendo comunque di una fase rialzista del mercato nel 2019”, sottolineano.

L’universo dei bond ad alto merito creditizio è stato caratterizzato da una forte espansione negli ultimi anni e alla fine del 2018 l’universo dei bond ad alto merito creditizio concede un rendimento di circa 1,4%: gli investitori dovrebbero guardare ad un orizzonte temporale d’investimento pari a cinque anni, per cui ci si può attendere un rendimento complessivo (che include l’effetto delle cedole e della curva degli spread) attorno al 2,45%. Per quanto riguarda le obbligazioni societarie ad alto rendimento, essendo un investimento legato alla crescita economica, le valutazioni attuali ci portano ad assumere una posizione abbastanza neutrale verso questa classe di attivi. Per quanto riguarda il debito dei mercati emergenti, dicono gli analisti “ci aspettiamo che il divario tra la crescita reale delle economie sviluppate e quelle emergenti aumenti, affiancato da un differenziale di tassi di inflazione in calo”. “Il nostro outlook per il 2019 è perciò positivo” dicono gli analisti. “Continuiamo a selezionare obbligazioni in valuta locale di mercati emergenti i cui governi si distinguono per l’impegno profuso nell’affrontare sfide sociali e strutturali all’interno dei Paesi”.

Passando all’azionario, le condizioni macroeconomiche con cui si sta concludendo il 2018 pongono le basi per l’identificazione di opportunità di investimento: i mercati resteranno volatili, ma la volatilità crea il giusto contesto per beneficiare di alcune opportunità. “Nel breve periodo, ci aspettiamo che gli investitori venderanno non appena si verificheranno dei rialzi del mercato, nell’ottica di riallocare le risorse tra azioni ed obbligazioni” dicono gli analisti di Degroof Petercam AM. “In questo contesto, il divario di rendimento tra i titoli di stato e le azioni sta decisamente favorendo le seconde. Infine, le società ad elevata capitalizzazione operanti in settori altamente regolamentati in Europa (telecomunicazioni, banche, servizi pubblici ed energia, settore automobilistico) dovranno fronteggiare le forti pressioni provenienti dalle varie autorità regolatorie e potrebbero risentire negativamente di tale difficile contesto normativo” concludono.