BTP Valore, secondo atto. Dalle cedole ai tassi fino al premio fedeltà
La prima settimana di ottobre, mese dedicato all’educazione finanziaria, ha preso ufficialmente il via il collocamento della seconda edizione del BTP Valore. Il titolo lanciato dal Governo Meloni e dedicato esclusivamente ai piccoli risparmiatori (il cosiddetto mercato retail) parte oggi per chiudere venerdì 6 ottobre (fino alle ore 13), salvo chiusura anticipata.
Dopo il successo dell’edizione di giugno, con una raccolta record di oltre 18 miliardi di euro, la nuova edizione sembra essere iniziata bene. Lo testimoniano le prime indicazioni che circolano: dopo le 10 è stata oltrepassata la quota 1 miliardo di euro, con oltre 34 mila contratti sottoscritti. Ni primi due giorni di collocamento della prima emissione del BTP Valore gli ordini avevano oltre passato la soglia dei 10 miliardi, superando anche gli oltre i 9,91 miliardi raccolti dall’emissione precedente del Btp Italia.
BTP Valore, dalle cedole ai tassi fino al premio fedeltà: le caratteristiche principali
Le cedole, tanto amate dagli italiani, sono una delle novità principali nella nuova edizione del BTP Valore. Per la prima volta per un titolo di Stato, i risparmiatori otterranno delle cedole trimestrali che saranno calcolate sulla base di tassi prefissati e crescenti nel tempo (il cosiddetto meccanismo step-up).
La durata sarà di 5 anni (4 anni la passata edizione) ed è previsto un extra premio finale di fedeltà oari allo 0,5% per chi lo acquista durante i giorni di collocamento e lo detiene fino alla scadenza.
La settimana scorsa il Mef ha comunicato il codice Isin del titolo (IT0005565392) e la serie dei tassi cedolari minimi garantiti che prevede:
- 4,10% per il 1°, 2° e 3° anno;
- 4,50% per il 4° e 5° anno.
L’acquisto potrà avvenire esclusivamente dai piccoli risparmiatori attraverso il proprio home banking, se abilitato alle funzioni di trading online, o rivolgendosi al proprio referente in banca o all’ufficio postale presso cui si possiede un conto corrente con il conto deposito titoli. L’investimento potrà partire da un minimo di 1.000 euro. Il titolo di Stato potrà essere acquistato alla pari (prezzo pari a 100) e senza commissioni durante i giorni di collocamento previsto sulla piattaforma MOT tramite Intesa San Paolo e Unicredit (le due banche dealers).
In tema di tassazione si applicherà quella agevolata per i titoli di Stato pari al 12,5%, con l’esenzione dalle imposte di successione, su cedole e premio fedeltà. I sottoscrittori, come sempre, potranno cedere interamente o in parte il titolo prima della sua scadenza, senza vincoli e alle condizioni di mercato. Il capitale sottoscritto è garantito a scadenza.
La platea
In un contesto di tassi in rialzo i titoli di stato (non solo italiani ma europei in generale) i piccoli risparmiatori guardano con interesse a questo tipo di strumenti. Per quanto riguarda l’Italia, nella pubblicazione statistica “Finanza pubblica: fabbisogno e debito” diffusa a settembre dalla Banca d’Italia emerge che le quote del debito detenute dai non residenti e dagli altri residenti (principalmente famiglie e imprese non finanziarie) sono leggermente aumentate, collocandosi rispettivamente al 26,9 e all’11,8 per cento.
I commenti
L’eccesso di depositi potrebbe far bene al BTP Valore, secondo John Taylor, co-gestore dell’AB European Income fund di AllianceBernstein. “L’eccesso di depositi italiani nei conti bancari nazionali che ancora si registra – spiega l’esperto – dovrebbe giocare un ruolo importante nell’offrire un notevole supporto all’emissione di BTP retail attualmente in collocamento. Questa positività potrebbe poi riflettersi sui mercati pubblici, con una minore offerta da assorbire da parte degli investitori istituzionali, proprio come è già accaduto all’inizio dell’anno, quando l’emissione lanciata a marzo ha attirato quasi 20 miliardi di investimenti”.
Salvatore Gaziano, responsabile delle strategie d’investimento di SoldiExpert SCF, lancia però un suggerimento: “E’ sempre bene ricordare che prima di aderire a un collocamento obbligazionario sul mercato primario, bisognerebbe sempre guardare al mercato secondario per valutare se non sia disponibile un’obbligazione analoga o migliore a un prezzo inferiore, magari più liquida e adatta alle proprie esigenze o ai propri obiettivi”.
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