BTP Valore, raccolta supera i 17 mld. Confermati i tassi annuali
Cala il sipario sull’edizione autunnale del BTP Valore. Con una raccolta di poco superiore ai 17 miliardi di euro si chiude il collocamento della seconda emissione della famiglia di titoli di stato dedicati al retail, avviato il 2 ottobre.
Nell’ultima giornata di collocamento sono stati raccolti ordini per 1,565 miliardi, un dato che va a sommarsi ai 15,67 miliardi di euro registrati nei primi quattro giorni. Una raccolta che non batte la prima edizione da record ma che conferma ancora una volta in che direzione stanno andando gli italiani.
“Si tratta di un risultato che conferma il successo di questa famiglia di titoli di Stato dedicata ai piccoli risparmiatori (retail) che hanno partecipato con grande interesse alla seconda emissione, caratterizzata dalla novità delle cedole trimestrali”, si legge nella nota del ministero dell’economia e delle Finanze (Mef) nella quale sono stati indicati i tassi finali.
BTP Valore: quota retail sale al 79%, la più alta mai registrata
Nella seconda emissione del BTP Valore, archiviata lo scorso 6 ottobre, sono stati 641.881 i contratti conclusi sul MOT. Più nel dettaglio, circa il 67% è stato di importo inferiore ai 20.000 euro, mentre se si considerano i contratti fino a 50.000 euro, si raggiunge circa il 92% del totale. Con una partecipazione di investitori retail prevalente rispetto a quella del private banking: una quota al 79% che rappresenta la più alta mai registrata in un’emissione dedicata ai piccoli risparmiatori.
Dal Mef precisa che all’interno della quota sottoscritta dagli investitori si stima che circa il 63% abbia inoltrato l’ordine attraverso le filiali delle reti bancarie e gli uffici postali (sia recandosi fisicamente in filiale sia a distanza), mentre circa il 37 per cento attraverso l’home banking. Dal punto di vista della ripartizione geografica degli ordini ricevuti, la quasi totalità degli ordini è risultata provenire da investitori domestici.
Confermati i tassi: 4,10% per il 1°, 2° e 3° anno e al 4,50% per il 4° e 5° anno
Il Mef ha precisato che i tassi annuali definitivi del titolo confermano quelli annunciati lo scorso 29 settembre:
- 4,10% per il 1°, 2° e 3° anno;
- 4,50% per il 4° e 5° anno.
Il BTP Valore, riservato unicamente ai piccoli risparmiatori, prevede, per la prima volta, cedole nominali pagate trimestralmente e una scadenza di 5 anni con un extra premio finale di fedeltà pari allo 0,5% del capitale investito.
I numeri della prima edizione a giugno
La prima edizione era stata un banco di prova importante per il Tesoro ma i risparmiatori italiani avevano risposto positivamente. Nelle giornate di collocamento erano stati raccolti nel complesso oltre 18 miliardi di euro (per l’esattezza 18.191,090 milioni di euro) a fronte di 654.675 contratti conclusi, con un taglio medio di 27.786 euro. Si tratta del risultato più elevato di sempre in termini di valore sottoscritto, ma anche per numero di contratti registrati, in un singolo collocamento di titoli di Stato per i piccoli risparmiatori (retail).
Bankitalia, il risparmio delle famiglie italiane dopo la pandemia
La raccolta raggiunta dal BTP Valore che si è chiuso oggi non sarà da record ma mette chiaramente in luce quanto i risparmiatori italiani stiano puntando sui titoli di Stato Italiani.
In questi giorni la Banca d’Italia ha affrontato in ‘Occasional Papers – Questioni di Economia e Finanza“, la questione della distribuzione e l’utilizzo del risparmio delle famiglie italiane dopo la pandemia di Covid-19. Nella pubblicazione a cura di Andrea Colabella, Elisa Guglielminetti e Concetta Rondinelli è stato messo in evidenza il fatto che “la pandemia ha ridotto drasticamente la spesa per consumi delle famiglie italiane, contribuendo al repentino rialzo della loro propensione al risparmio e al conseguente accumulo di ingenti risorse finanziarie“.
Nell’analisi degli esperti di Bankitalia si stima che le attività finanziarie addizionali accumulate tra il primo trimestre del 2020 e lo stesso periodo del 2023 ammontino a circa 130 miliardi di euro. “Nel triennio 2020-2022 lo stock di risparmio in eccesso accumulato in attività finanziarie è è salito a 134 miliardi di euro ed era ancora superiore a 130 miliardi nel primo trimestre del 2023”, si legge nel documento che aggiunge: “un importo consistente, corrispondente all’11,1% del reddito disponibile annuo delle famiglie italiane e il 2,5% dello stock di attività finanziarie”.
Andando più nel dettaglio, gli autori spiegano che “oltre il 60 per cento delle attività finanziarie addizionali accumulate è attribuibile alle famiglie più abbienti, nonostante il fenomeno abbia caratterizzato anche quelle meno benestanti. Il contributo diretto dell’utilizzo di queste risorse alla ripresa dei consumi aggregati sarebbe limitato; i nuclei ad alto reddito starebbero fornendo un sostegno maggiore, in particolare per le spese connesse con il tempo libero”.