BTP Valore: italiani e debito, seconda edizione sotto la lente degli analisti
Un ritorno atteso, quello del BTP Valore. Dopo il successo della prima edizione, andata in scena lo scorso giugno con una raccolta retail da record di oltre 18 miliardi di euro, arriva il secondo appuntamento autunnale destinato sempre ai piccoli risparmiatori. Dal 2 al 6 ottobre arriva, infatti, la nuova emissione che prevede, tra le caratteristiche principali, una scadenza quinquennale (al debutto la durata era di 4 anni), una cedola trimestrale e il meccanismo step-up, ma anche un premio fedeltà per i detentori fino a scadenza.
Una nuova edizione che ha riempito la stampa, con grandi titoli, tenuta sotto osservazione dagli analisti. che si soffermano la quota di debito pubblico nelle mani dei piccoli risparmiatori. Operazione che sin dalla prima edizione era stata definita come ‘BTP autarchico, BTP sovranista o BTP patriottico’.
Italiani e debito: aumentare la quota detenuta dai clienti retail
Nel giro di pochi mesi, forte del successo della prima edizione, il Governo Meloni torna alla carica con una nuova edizione del BTP Valore. “L’obiettivo di questa strategia è aumentare la quota di debito pubblico detenuta dai clienti retail“, sottolinea Luigi De Bellis, co-responsabile research team di Equita. Stando ai dati diffusi dalla Banca d’Italia nella pubblicazione statistica “Finanza pubblica: fabbisogno e debito”, nel mese di maggio (quindi prima della prima edizione del BTP Valore dello scorso giugno) quelli che vengono indicati come gli ‘altri residenti’ (ovvero i piccoli risparmiatori e investitori non finanziari) detenevano in portafoglio quasi 307 miliardi di debito pubblico.
Nell’analisi odierna dal titolo “I Titoli di Stato meritano un approfondimento“, anche Gianni Piazzoli, chief investment officer di Vontobel Wealth Management SIM, parte proprio rimettendo sul piatto alcuni numeri sul fronte del debito italiano. Stando sempre ai dati diffusi ad agosto da Bankitalia, lo scorso giugno il debito delle amministrazioni pubbliche è aumentato di 27,8 miliardi rispetto al mese precedente, risultando pari a 2.843,1 miliardi.
“Il grafico offre un’idea di come sono ripartiti i titoli di stato tra le diverse tipologie di investitori, il principale è Banca d’Italia in esecuzione del QE della BCE, da 100 miliardi di euro è salita a 720,8 miliardi a fine maggio, l’unica linea (quella blu scura) che mostra una crescita delle sottoscrizioni è quella dei privati residenti saliti a 248,5 miliardi a maggio (ultimo dato disponibile) da 177,1 €mld detenuti a ottobre 2022 quando si è insediato il nuovo governo. Gli investitori non-residenti nello stesso periodo sono passati da 635 miliardi a 628 miliardi, spiega l’esperto dell’istituto svizzero.
Il grafico parte da dicembre 2012 e riporta dati di fine anno fino a dicembre 2021, da lì in poi i dati sono mensili. La linea arancione è quella di Bankitalia, la linea azzurra quella dei non residenti, quella grigia delle banche italiane e quella blu scura degli investitori privati italiani.