BTP Valore, atto terzo: tutte le novità dell’edizione al via il 26 febbraio
Capitolo rendimenti (prefissati e crescenti) e capitolo durata (che ora sale a sei anni). Ruotano attorno a questi due temi le principali novità del nuovo BTP Valore che si terrà da lunedì 26 febbraio a venerdì 1 marzo (fino alle ore 13), salvo chiusura anticipata. Dopo l’edizione d’esordio dei record di giugno e quella di ottobre, il Governo torna a chiamare a raccolta i cosiddetti “Btp people” con il nuovo collocamento dedicato esclusivamente al mercato retail.
Tutte le caratteristiche della nuova edizione
Tra le novità della nuova edizione c’è la durata. Il ministero dell’Economia e del Tesoro (Mef) ha annunciato che il titolo avrà una durata di sei anni (rispetto ai 4 anni della prima edizione e ai 5 della seconda), cedole pagate ogni tre mesi con rendimenti prefissati e crescenti nel tempo sulla base di un meccanismo “step up” di 3+3 anni, nonché un extra premio finale di fedeltà pari allo 0,7 per cento per chi lo acquista durante i giorni di collocamento e lo detiene fino alla scadenza.
Bisognerà attendere 23 febbraio, quindi a ridosso della partenza del collocamento, per conoscere i tassi minimi garantiti nei primi tre anni e nel successivo triennio, congiuntamente al codice ISIN che identifica il titolo.
Il popolo dei BTP chiamato a raccolta, tassazione al 12,5%
Come per le precedenti emissioni, il BTP Valore potrà essere acquistato esclusivamente dai piccoli risparmiatori attraverso il proprio home banking, se abilitato alle funzioni di trading online, o rivolgendosi al proprio referente in banca o all’ufficio postale presso cui si possiede un conto corrente con il conto deposito titoli.
E sempre in maniera analogo alle prime due edizioni, l’investimento potrà partire da un minimo di 1.000 euro, avendo sempre la certezza di veder sottoscritto l’ammontare richiesto. Il titolo di Stato potrà essere acquistato alla pari (prezzo pari a 100) e senza commissioni durante i giorni di collocamento. Collocamento che avverrà sulla piattaforma MOT (il mercato telematico delle obbligazioni e titoli di Stato di Borsa Italiana) per il tramite di due banche dealers: Intesa Sanpaolo e UniCredit.
Dal Mef ricordano che verrà applicata la consueta tassazione agevolata per i titoli di Stato pari al 12,5% e l’esenzione dalle imposte di successione. I sottoscrittori, come sempre, potranno cedere interamente o in parte il titolo prima della sua scadenza, senza vincoli e alle condizioni di mercato. Il capitale sottoscritto è garantito a scadenza.
I numeri delle prime due emissioni: esordio record a giugno con 18 mld di raccolta
Buona la prima. Verrebbe da dire così osservando il risultato finale della prima emissione del BPT Valore dello scorso giorno. In quella occasione era stato raggiunta la raccolta più alta di sempre, sia in termini di valore sottoscritto sia per numero di contratti registrati. Il titolo di stato dedicato alla platea dei piccoli investitori aveva raccolto 18 miliardi di euro. Anche la seconda edizione andata in scena lo scorso ottobre aveva avuto una risposta decisamente positiva: si era, infatti, conclusa con 17.190,004 milioni di euro raccolti e 641.881 contratti registrati.
Emissioni, le indicazioni del Mef per il 2024
A fine anno, presentando il calendario delle aste previste per il 2024 e le linee guida di gestione del debito pubblico, il Mef aveva anticipato che avrebbe valutato una o più emissioni del BTP Valore nel 2024. E in merito a questo titolo aveva dichiarato:
“Questa nuova classe di titoli può avere diverse strutture finanziarie e nel 2024, ove se ne riscontrino le condizioni ed in ragione delle esigenze di finanziamento, il Tesoro valuterà l’opportunità di effettuare una o più emissioni di BTP Valore, riservandosi massima discrezionalità nel valutare in prossimità del collocamento la struttura finanziaria più opportuna circa la scadenza, tipologia e periodicità di pagamento delle cedole e il premio extra finale di fedeltà, riservato agli investitori retail che acquistano il titolo all’emissione e lo detengono fino a scadenza”.
Quanto all’ammontare di emissioni previste per l’anno in corso aveva precisato:
“Tenendo conto dei prestiti del pacchetto NGEU e dell’attività di gestione delle disponibilità di cassa, che beneficerà anche delle entrate della quarta rata NGEU in arrivo proprio a chiusura del 2023, le informazioni attualmente disponibili consentono di prevedere emissioni lorde complessive di titoli a medio lungo termine in un intervallo tra i 340 ed i 360 miliardi di euro, quindi in linea con quelle del 2023”.