BTP Valore 2024, è record con oltre 18 mld di raccolta. Le ultime sui tassi
Con una raccolta di 18,3 miliardi di euro si chiude una terza edizione da record assoluto per il BTP Valore. Sì, perchè la famiglia di titoli di stato dedicati ai risparmiatori retail ha terminato con una raccolta superiore ai numeri già da primato della prima edizione archiviata a 18,1 miliardi (si trattava, come specificato dal Tesoro stesso, del risultato più elevato di sempre in termini di valore sottoscritto). Indicazioni che sono arrivate dal ministero dell’Economia e delle Finanze (Mef) che ha comunicato che i tassi annuali definitivi del titolo sono stati confermati sul livello annunciato lo scorso 23 febbraio.
Terza edizione e la nuova raccolta record
Una nota ufficiale del ministero dell’Economia e delle finanze annuncia i numeri della raccolta della terza edizione, che ha chiuso i battenti alle 13: per l’esattezza sono statti raccolti 18.316,424 milioni di euro raccolti. “Si tratta del risultato più elevato di sempre in termini di valore sottoscritto, ma anche per numero di contratti registrati, 656.369, in un singolo collocamento di titoli di Stato per i piccoli risparmiatori (retail), a cui è esclusivamente destinato il BTP Valore”, sottolineano dal Mef.
La prima edizione che aveva una durata di 4 anni si era conclusa con una raccolta di 18,19 miliardi con 654.675 contratti conclusi. Allora Il 99 per cento degli ordini era arrivato da investitori domestici, con un taglio medio oltre 27 mila euro. Più distanti, invece, i valori del secondo collocamento che aveva registrato circa 17 miliardi di raccolta a fronte di 641.881 contratti conclusi.
Rendimenti, tutto confermato
Nessuna novità sul fronte dei rendimenti che sono stati confermati. I tassi annuali definitivi del titolo sono mantenuti sul livello annunciato lo scorso 23 febbraio:
- 3,25% per il 1°, 2° e 3° anno;
- 4% per il 4°, 5° e 6° anno.
L’importo emesso coincide con il controvalore complessivo dei contratti di acquisto validamente conclusi alla pari sul MOT (il Mercato Telematico delle Obbligazioni e Titoli di Stato di Borsa Italiana) nelle cinque giornate di collocamento, attraverso le due banche dealer Intesa Sanpaolo e Unicredit e il supporto delle due banche co-dealer Banca Akros e Banca Monte dei Paschi di Siena.
Alcune caratteristiche in sintesi
Il Mef ricorda, infine, che il titolo ha data di godimento 5 marzo 2024 e scadenza 5 marzo 2030. Ai sottoscrittori che manterranno il BTP Valore per tutta la durata dei 6 anni verrà garantito anche un premio finale extra dello 0,7%.
Come per tutti gli altri titoli del Tesoro, la tassazione agevolata è prevista al 12,5%. Analogamente a tutti gli altri titoli di Stato non sono soggetti all’imposta di successione.
Italiani e debito pubblico
Ancora una volta gli investitori italiani hanno risposto con grande interesse al primo collocamento del 2024 del BTP Valore. E il nuovo risultato record (supera seppur di poco il primo collocamento) dimostra sempre più la voglia di Btp da parte degli italiani.
I BTP Valore sono stati lanciati ufficialmente lo scorso anno con l’obiettivo di portare il debito pubblico il più possibile nelle mani degli italiani. Una strategia rivendicata proprio dalla premier Giorgia Meloni qualche giorno fa. Nel corso di una intervista al TG2, commentando i record di richieste di acquisto dei Btp, ha dichiarato: “Lo interpreto come un segnale di fiducia da parte dei cittadini e risparmiatori e lo interpreto come una risposta alla nostra strategia per cui vogliamo portare il debito pubblico il più possibile nelle mani degli italiani. Questo ci permette da una parte di dare agli italiani uno strumento per mettere sicurezza i risparmi e di essere più padroni del nostro destino. Perchè quando il debito pubblico e’ nelle tue mani sei meno sottoposto alle pressioni esterne”.
Intanto i più recenti dati della Banca d’Italia mostrano i livelli di debito pubblico raggiunto nel 2023. In particolare, al 31 dicembre del 2023 il debito delle Amministrazioni pubbliche è salito a quota 2.862,8 miliardi di euro rispetto ai dati di fine 2022, quando il debito ammontava a 2.757,5 miliardi (141,7 per cento del Pil).
A conti fatti si tratta di un aumento di oltre 105 miliardi rispetto all’anno passato e che “ha riflesso – spiega Bankitalia – il fabbisogno delle Amministrazioni pubbliche (89,2 miliardi), l’effetto complessivo degli scarti e dei premi all’emissione e al rimborso, della rivalutazione dei titoli indicizzati all’inflazione e della variazione del cambio (9,6 miliardi) e l’incremento delle disponibilità liquide del Tesoro (6,5 miliardi, a 49,9)”.