Notizie Notizie Italia Btp: strategie di trading e scenari, focus su nuove emissioni 2024

Btp: strategie di trading e scenari, focus su nuove emissioni 2024

12 Gennaio 2024 11:04

L’inizio del 2024 è stato caratterizzato da una parziale risalita dei rendimenti obbligazionari, dopo il calo osservato negli ultimi due mesi e mezzo del 2023. Il Btp decennale si è riportato in prossimità del 3,8% dopo aver toccato quota 3,5% a fine dicembre, mentre il Bund è tornato in area 2,2% rispetto all’1,9% di circa due settimane fa. Lo spread fra il titolo di Stato a 10 anni italiano e quello tedesco è sceso sotto i 160 punti base, in forte calo rispetto ai picchi oltre 200 bp dell’ottobre 2023.

Abbiamo chiesto ad Angelo Drusiani, advisor di Ersel Banca Privata e punto di riferimento per il mondo obbligazionario, di inquadrare i recenti movimenti nel comparto del reddito fisso, oltre alle prospettive e alle scadenze chiave da monitorare. Focus anche sulle nuove emissioni in programma nel 2024 e sulle possibili strategie vincenti per chi investe nei Btp.

Btp si aggiustano con revisione outlook su tagli tassi nel 2024

“Il rendimento dei Btp decennali si è adeguato all’andamento del comparto obbligazionario che, a seguito di aspettative – secondo Drusiani – forzatamente ottimistiche, ha riportato i rendimenti della scadenza a 10 anni a livelli discretamente inferiori a quelli precedentemente raggiunti.”

In particolare, “l’idea che la Fed avrebbe ridotto per ben sei volte il tasso di riferimento, su un totale di otto riunioni previste per quest’anno, mi è sembrata eccessiva. Nessuna meraviglia, peraltro, perché il mercato finanziario rincorre spesso ipotesi ‘eccessive’. In ogni caso, entro 18 mesi, o più probabilmente entro 24, questa ipotesi potrebbe essere almeno in parte soddisfatta”.

Dinamica simile per quanto riguarda la Bce, con i mercati che continuano a scontare 5 o 6 tagli dei tassi nonostante l’atteggiamento prudente dei responsabili di politica monetaria.

Nel frattempo, come detto, il differenziale di rendimento tra titoli di Stato italiani e tedeschi è in parte diminuito. A tal proposito, “non ci si dimentichi che Moody’s ha tolto il termine negativo dalle prospettive dell’Italia”, ricorda Drusiani, con riferimento alla revisione dell’outlook da negativo a stabile lo scorso 17 novembre da parte dell’agenzia.

Possibile impatto da Commissione UE su emissioni Btp

Nelle prossime settimane, l’attenzione resterà prevalentemente concentrata su dati macroeconomici e riunioni delle banche centrali, per ricalibrare ulteriormente le aspettative di tagli dei tassi. Nel radar, inoltre, il verdetto di Bruxelles in merito alla manovra finanziaria, che potrebbe incidere sulla strategia di indebitamento dell’Italia e degli altri Paesi.

“Forse, eventuali giudizi della Commissione UE potrebbero produrre effetti positivi/negativi sul percorso di emissione di BTP e altri titoli di Stato”, spiega Drusiani. Tuttavia, “penso che la situazione complessiva della stessa UE sarà indirizzata a mantenere un attento controllo sull’indebitamento dei Governi aderenti al blocco, ma senza enfasi particolare.”

Il tutto, “anche alla luce della complessa vicenda economica mondiale, caratterizzata da due guerre che convivono entro l’Europa stessa e ad una distanza non lontanissima dal vecchio Continente”.

I consigli per chi detiene Btp in portafoglio o vuole acquistarne

“La strategia operativa in materia finanziaria è, più che in altre attività umane, legata alla personale propensione al rischio e, in secondo luogo alla tempistica dell’investimento posto in essere”, chiarisce Drusiani.

“Per chi ama effettuare attività di trading, la fase è abbastanza favorevole, perché le quotazioni delle emissioni con durata medio-lunga oscillano non in misura elevata, ma tale da potere comprare/vendere anche con una tempistica ravvicinata. A fronte di temporanei incrementi dei rendimenti, in particolare della scadenza decennale, investire quota parte della liquidità disponibile potrebbe rappresentare una strategia vincente, nell’arco dei citati 18-24 mesi.”

“Anche per le scadenze meno lontane, la strategia potrebbe essere reiterata, almeno per una parte del portafoglio. Poi si tratterà di seguire gli andamenti dei mercati, e, se non si necessiterà di avere disponibilità liquide, mantenere stabile il portafoglio stesso. Laddove si manifestassero inaspettati rialzi dei valori di mercato, perché no, si potrebbero incamerare plusvalenze, al netto naturalmente dell’imposta sostituiva”, conclude l’esperto.

I nuovi Btp Italia, Btp Valore e Btp Green: quali comprare?

In attesa di conoscere le condizioni di emissione dei prossimi Btp, “la risposta potrebbe essere già nella domanda di titoli di Stato italiani collocati in data 9 gennaio scorso. La componente investimenti e quella speculativa hanno ‘sbancato’ non solo in Italia, ma in tutti i ministeri del Tesoro europei. Le richieste di titoli sono state eccessive, ma anche il segnale inconfutabile che il comparto obbligazionario ha ripreso lo spazio che aveva smarrito in piena pandemia.

“In bilico, forse, il successo dei Btp Italia, laddove la politica della Bce finisse per avere successo e riportare l’inflazione al 2% annuale. Ipotesi, questa, che potrebbe essere raggiunta tra la fine del 2025 e l’inizio del 2026. Le altre emissioni di Btp ne beneficerebbero, grazie al rialzo dei valori di scambio, ma i Btp Italia molto meno”.

Focus su livelli rendimenti e domanda investitori retail

Il livello dei rendimenti sarà decisivo per confermare, o meno, il successo delle aste del 2023 tra il pubblico retail. Ricordiamo che il Tesoro prevede emissioni lorde per €340-360 miliardi di Btp.

In uno scenario che vedrà la Bce ridurre gradualmente i reinvestimenti in obbligazioni e le banche alle prese con la fine dei finanziamenti TLTRO, secondo Société Generale è probabile che gli istituti di credito italiani siano nuovamente venditori netti di Btp, come nel 2023.

In tale contesto, la domanda interna fornirà nuovamente un contributo importante, anche se gli acquisti degli investitori internazionali dovranno probabilmente aumentare per colmare il gap determinato dal quantitative tightening della Bce. Affinché questi flussi si materializzino, potrebbero essere necessarie concessioni sui prezzi e uno spread Btp-Bund più ampio.