Notizie Notizie Italia BTP sotto pressione, spread sale in vista Consiglio UE. Piano Spagna non scalda mercato

BTP sotto pressione, spread sale in vista Consiglio UE. Piano Spagna non scalda mercato

20 Aprile 2020 15:42

Prende il via una settimana decisiva che porterà il 23 aprile al Consiglio europeo chiamato a definire gli strumenti da adottare per combattere la crisi economica derivante dalla pandemia COVID-19. Sul tavolo tante proposte con ancora molte divergenze sul fronte Eurobond, mentre una possibile convergenza potrebbe esserci sulla proposta spagnola emersa nelle ultime ore e che toglierebbe dal campo l’emissione di debito comune. 

Al momento però il mercato dei Titili di Stato rimane nervoso e i Btp rimangono nel mirino alla luce della difficile situazione debitoria del’Italia. Lo spread tra Btp e Bund si riavvicina verso quota 250 con un picco intraday a 247 pb per poi ritracciare leggermente in area 240 pb. Il tasso del Btp decennale viaggia in area 1,95% dopo che settimana scorsa si era spinto fino al 2%. I bond italiani sottoperformano oggi i peers europei insieme a quelli portoghesi che pagano il taglio di outlook annunciato venerdì da Fitch sul paese lusitano. Male anche i Bonos con la banca centrale spagnola che ha indicato una possibile contrazione del PIL fino a -12,4%.

Sui Btp pesano diversi fattori, tra cui le divisioni in seno alla maggioranza sul nodo MES, ma anche i timori per i conti pubblici. Intanto il Tesoro sarebbe pronto a una nuova emissione via sindacato di un Btp a a 7 anni, probabilmente già questa settimana, in modo da non essere vicina a emissioni di fine mese e anche abbastanza distanziata da quella del nuovo BTP Italia annunciato dal 18 al 20 maggio (più il 21 per gli istituzionali).

L’ondata di nuove emissioni per finanziare l’extra debito legato all’emergenza Covid-19 rischia di pesare sullo spread nonostante gli interventi massicci della Bce con l’acquisto di titoli italiani nell’ambito del QE. 

La proposta della Spagna

Nel frattemo la Spagna, come riportato dal quotidiano El Pais, avrebbe proposto un Fondo europeo da 1.500 miliardi di euro finanziato con debito perpetuo che non presterebbe denaro ai paesi, ma effettuerebbe trasferimenti diretti limitati alla durata della crisi. L’importo di questi trasferimenti, non rimborsabili, non sarebbe legato al PIL dei paesi, ma all’impatto del coronavirus. Il premier spagnolo Pedro Sanchez “ha deciso di giocare forte al prossimo vertice, giovedì, e porterà una posizione ambiziosa che si riassume in un documento dove si propone un grande fondo fino a 1,5 trilioni di euro finanziato con debito perpetuo, che verrebbe ripartito come trasferimenti di risorse – e non debito – tra i Paesi più colpiti” dall’emergenza coronavirus, come riporta il quotidiano iberico.

La cancelliera tedesca Angela Merkel insiste che non accetterà alcun tipo di coronabond, soluzione auspicata dai Paesi del Sud dell’Europa e la Spagna tenta così di aggirare questo problema proponendo un grande fondo che potrebbe essere collegato al bilancio dell’UE. Un’idea simile a quella della Francia e che la Germania potrebbe accettare – scrive El Pais – perché non comporterebbe modifiche giuridiche che significherebbero complesse votazioni nel parlamento tedesco ed eventuali ricorsi alla Corte costituzionale tedesca. La proposta della Spagna – che già circola a Bruxelles – non si concentra sulla crisi immediata che ogni paese sta affrontando con le proprie risorse ma propone un grande fondo – 1,5 trilioni è praticamente la dimensione dell’economia italiana, e tre volte la dimensione concordata nell’Eurogruppo – per iniettare denaro nelle economie più colpite. Un tale Fondo di recupero eviterebbe il massiccio indebitamento dei paesi del Sud e aiuterebbe le loro economie a riprendersi. Non si presterebbe denaro ai Paesi in difficoltà come nei salvataggi della Grande Recessione, ma si effettuerebbero trasferimenti diretti limitati alla durata della crisi.