Btp, rendimento crolla al minimo degli ultimi 16 mesi. Gli effetti sullo spread Btp-Bund
Sul fronte obbligazionario, nonostante il tentavo di rimbalzo di oggi, continua la tendenza ribassista dei rendimenti, con i decennali italiani e tedeschi decennale che nelle ultime sedute hanno raggiunto un nuovo minimo di periodo.
Nel dettaglio, il rendimento del nostro Btp decennale si trova ora al 3,52%, molto distante dal 5% raggiunto solo due mesi fa; ma a cosa si deve questo brusco cambio di tendenza e quali sono i livelli da monitorare sul Btp e sullo Spread Btp/Bund?
BTP sui minimi da dicembre 2022
Solo a metà ottobre, il rendimento del nostro Btp decennale viaggiava in area 5%, ma una volta testata quella soglia psicologica ha invertito la direzione perdendo da li circa il 30%. Questo brusco ridimensionamento dei rendimenti dei titoli di Stato italiani riflette il clima di fiducia degli investitori sull’Italia (e quindi anche sul Governo) e sull’Europa in generale.
Questo clima di ottimismo dei mercati si manifesta nonostante permangano ancora alcune incertezze politiche su misure molto importanti come il nuovo Patto di stabilità, oltre che il tanto discusso Mes.
Ma non solo, il calo dei rendimenti del decennale italiano può essere attribuito anche alle aspettative degli operatori sui futuri tagli del costo del denaro da parte della Bce. Da questo punto di vista, il mercato (in linea con quanto si aspetta per la Fed) stima che i banchieri europei inizino a tagliare i tassi di interesse (ora al 4,5%) già nella primavera del 2024. Nel dettaglio, il mercato stima con una probabilità dell’88% di un taglio già in marzo e questo dal 21% di soltanto un mese fa.
Queste aspettative sono giustificate da quelle che sono le stime sull’inflazione, con la maggior parte degli analisti che si aspettano che il processo di disinflazione continui portando l’indice dei prezzi al consumo dell’area euro verso l’obiettivo del 2%.
Bisogna infatti considerare che solitamente un taglio dei tassi di interesse tende a ridurre i rendimenti obbligazionari, in quanto se la Bce riduce il costo del denaro, gli investitori possono cercare strumenti finanziari con rendimenti più elevati, spingendo così i prezzi dei Btp al rialzo e di conseguenza i loro rendimenti al ribasso.
Inoltre, con i tassi di interesse più bassi, i BTP potrebbero diventare più attraenti per gli investitori e ciò può contribuire ad aumentare ulteriormente la domanda di titoli di stato italiani, contribuendo quindi a sostenere i prezzi e ridurre i rendimenti.
Dal punto di vista tecnico, nelle ultime sedute abbiamo avuto diversi segnali di debolezza per il rendimento del decennale italiano. In particolare, con la seduta in rosso di mercoledì scorso (20 dicembre), il rendimento del Btp a 10 anni ha rotto al ribasso un’importante livello di supporto in area 3,6% (linea verde orizzontale sul grafico), portando così il rendimento sui livelli più bassi dall’agosto del 2022.
Ma non solo, abbiamo ulteriori segnali di debolezza sul rendimento Btp, infatti, si sta verificando il cosiddetto Deth Cross (incrocio della morte) con la media mobile a 50 giorni (linea blu) che sta tagliando al ribasso la media mobile di più lungo respiro a 200 giorni (linea arancione).
Debolezza evidenziata anche dall’indicatore di direzione Parabolic Sar che si trova in posizione short ormai da metà ottobre (con i pallini blu dell’indicatore che come vediamo sul grafico si mantengono sopra il livello del rendimento).
In caso di proseguimento del calo dei rendimenti, le successive aree di supporto si trovano prima a 3,3% e poi verso la quota psicologica del 3%. Al rialzo, bisognerà monitorare un’eventuale test nelle prossime sedute della resistenza al 3,6% in quanto un eventuale superamento al rialzo potrebbe riportare il rendimento verso il 4%.
Anche il rendimento del decennale tedesco ha toccato un nuovo minimo del 2023 e se le aspettative legate al taglio dei tassi di interesse dovessero continuare a pesare sui rendimenti obbligazionari, allora ci possiamo aspettare che il rendimento dei Bund si avvicini all’1% nella prima metà del 2024, mentre il Btp come dicevamo potrebbe tornare addirittura sotto al 3%.
Spread in area 160 bp
Questo contesto di riduzione dei rendimenti decennali sia tedeschi che italiani sta mostrando i suoi effetti anche sul termometro rappresentato dallo Spread BTP/BUND che oggi si muove poco sotto l’area dei 160 punti base.
In particolare, il differenziale di rendimento tra i titoli di stato italiani e tedeschi, dopo aver raggiunto a ottobre di quest’anno un nuovo massimo di periodo sopra i 210 punti base, da lì si è incanalato in un canale ribassista evidenziato sul grafico (qui sotto) dalla trendline ribassista (linea rossa tratteggiata).
Dai massimi di ottobre lo spread si è ridotto di 50 punti base un segnale positivo per la sostenibilità del nostro Paese.
Dal punto di vista grafico, lo Spread si trova sui minimi di giugno e in caso di cedimento dell’area supportiva in zona 160 punti base, il supporto successivo più importante si trova a 150 punti base.