BTP, il peggio è passato? Non per SocGen: sfruttate il rialzo per nuove scommesse short. Pimco: tassi ancora bassi
BTP, il peggio è passato? Diversi strategist non sono pronti a scommetterci. Gli acquisti stanno tornando, è vero: ma i bond italiani si lasciano alle spalle il mese peggiore della storia, in cui i sell off scatenati hanno portato i rendimenti a segnare un rialzo altrettando record, il più forte dal 1993. Negli ultimi giorni Andrew Balls, responsabile investimenti per la divisione globale di reddito fisso di Pimco, aveva già detto la sua, attribuendo ai bond italiani un rating “underweight”. Non solo: secondo lui i rendimenti dei BTP rimangono ancora “piuttosto bassi”. In poche parole, “i bond italiani al momento non offrono un premio sufficiente per il rischio – sebbene non elevato- di uscita dall’euro”.
Ora Ciarian O’Hagan, responsabile della strategia dei tassi europei di Société Générale, guarda con molto scetticismo al governo nascente M5S-Lega che sarà guidato dal giurista Giuseppe Conte.
O’Hagan non esclude la possibilità che si torni ad assistere a forti smobilizzi sui bond italiani e, a suo avviso, esiste anche una forte probabilità che, entro l’arco delle prossime settimane, arrivi un downgrade sul rating del debito da parte di Moody’s: una mossa che, a quel punto, potrebbe innescare una fuga di capitali e, di conseguenza, far scattare il controllo sui capitali: e ancora, come in un circolo vizioso, nuovi downgrade.
“Il nuovo governo viene percepito ancora pericoloso per chi vuole posizionarsi long sui BTP”, si legge nella nota SocGen e c’è il rischio che i bond italiani vengano colpiti da “ulteriori sell”.
Di conseguenza, il consiglio è netto:
“Raccomandiamo (agli investitori) di utilizzare la fase di ripresa per costruire nuove posizioni short sui bond italiani“, anche perchè, spiega l’analista del colosso bancario francese, “il nuovo governo riporta alla fine i mercati nella stessa situazione in cui si trovavano la scorsa settimana”.
E’ vero che i “partiti populisti hanno ribadito l’intenzione di far rimanere l’Italia nell’euro“, ma “non è chiaro quanto velocemente si inizierà a parlare dell’incompatibilità con l’euro”. Entro “le prossime settimane esiste inoltre una forte chance che Moody’s colpisca l’Italia con un downgrade, prima del previsto”.
O’Hagan precisa comunque che è troppo presto per capire se la fuga di capitali prenderà il via questa estate.
SocGen non è l’unica a manifestare scetticismo sulla possibilità che nei mercati finanziari torni un po’ di calma dopo gli attacchi ripetuti degli ultimi giorni.
Il dubbio non è tanto sul ritorno della calma in senso stretto, visto che negli ultimi giorni e anche oggi lo smorzarsi delle tensioni politiche riporta lo spread lontano dai massimi testati nelle ultime sessioni.
Il timore è che la ripresa non sia sostenibile e che, da un momento all’altro, i sell possano ripresentarsi in modo aggressivo.
Si teme il ripetersi di quella situazione, che risale ad appena qualche giorno fa, in cui lo spread è volato fino a +30%, al massimo intraday di 320 punti base, a fronte di tassi sui BTP decennali schizzati al 3,4% circa. Per non parlare del trend dei BTP a due anni, con i tassi che lo scorso 29 maggio sono stati massacrati dai sell al punto da balzare al 2,72%, prima di scendere di 100 punti base.
Ora lo spread viaggia attorno a 230 punti base: una buona notizia, ma non rassicurante, visto che il livello rimane ben al di sopra della soglia pericolo di rischio contagio, individuata da Goldman Sachs a 200 punti base. Il valore dei tassi è tra l’altro superiore a quella che Bloomberg ha definito la soglia pericolo per il Draghi put .