Btp Green, richieste sfiorano 53 miliardi. Ecco perché la domanda è così alta
Grande successo per il BTP Green scadenza 2031, collocato dal Tesoro con la formula del sindacato, per un importo pari a 10 miliardi di euro. Le richieste hanno sfiorato i 53 miliardi, a conferma del grande interesse degli investitori istituzionali per questo tipo di emissione. Vediamo i dettagli del collocamento e le caratteristiche che hanno reso il titolo così appetibile.
La composizione della domanda
All’emissione del nuovo BTP Green, con scadenza 30 ottobre 2031 e cedola annua del 4%, hanno partecipato circa 290 investitori per una domanda complessiva che ha raggiunto i 52,89 miliardi di euro. Rilevante la partecipazione di investitori ESG (Environmental, Social and Governance) che hanno sottoscritto circa i due terzi del collocamento.
Complessivamente ai fund manager è stato allocato il 42,6% dell’emissione, mentre le banche ne hanno sottoscritto il 26,9%. Elevata è stata la partecipazione degli investitori con un orizzonte di investimento di lungo periodo, che hanno acquistato il 26,6% dell’emissione (in particolare il 14,1% è stato allocato a fondi pensione e assicurazioni, il 12,5% a banche centrali ed istituzioni governative). Agli hedge fund è stato allocato il 2,9% dell’ammontare complessivo mentre la quota residuale è stata sottoscritta da altri investitori.
La domanda per area geografica
La distribuzione geografica del titolo è stata estremamente diversificata, con una partecipazione che ha visto il coinvolgimento di oltre 30 paesi: gli investitori esteri si sono aggiudicati circa il 62,6% dell’emissione, mentre gli investitori domestici ne hanno sottoscritto il 37,4%.
Tra gli investitori esteri, di rilievo è stata in particolare la quota sottoscritta da investitori residenti nel Regno Unito (circa il 19,4%). Il resto del collocamento è stato allocato in larga parte in Europa continentale, ed in particolare in Francia (11,8%), nei paesi della penisola iberica (10,4%), in Germania, Austria e Svizzera (4,6%), nei Paesi Scandinavi (4,1%), in Benelux (3,2%) e in altri paesi europei (6,2%).
Al di fuori dell’Europa, gli investitori provenienti dagli Stati Uniti si sono aggiudicati circa lo 0,6% dell’emissione mentre la restante quota del 2,3% è stata sottoscritta da investitori residenti in Asia.
I motivi del successo
L’emissione ha registrato una domanda pari a oltre cinque volte l’offerta e il BTP è stato collocato al prezzo di 99,888, corrispondente a un rendimento lordo annuo all’emissione del 4,056%.
Nell’attuale contesto macroeconomico, caratterizzato da diversi fattori di incertezza (elevata inflazione, rialzi dei tassi di interesse, tensioni geopolitiche, ripresa dell’economia cinese, solo per citarne alcuni) gli investitori sono alla ricerca di rendimenti significativi, accompagnati da basso rischio. In questo scenario, alla luce del ciclo di inasprimento delle banche centrali, si sta assistendo ad una rinnovata appetibilità del mercato obbligazionario e in particolare dei titoli governativi.
Le caratteristiche del BTP Green sono del tutto simili a quelle di un BTP classico, con una cedola del 4% annuo pagata semestralmente, ma con una scadenza intermedia fra i BTP a 5 e a 10 anni. Questo comporta una duration più contenuta rispetto al decennale, limitando il rischio di variazioni del prezzo nel caso il titolo non venga mantenuto fino a scadenza.
Infine, l’investimento nei BTP Green consente di finanziare progetti sostenibili, come meglio spiegato nel paragrafo successivo.
Cosa finanziano i BTP Green?
Ciò che distingue veramente il BTP Green dai BTP tradizionali è la finalità di investimento. Il BTP Green, infatti, è destinato al finanziamento delle spese dello Stato sostenibili a livello ambientale in specifiche categorie:
- fonti rinnovabili per la produzione di energia elettrica e termica;
- efficienza energetica;
- trasporti;
- prevenzione e controllo dell’inquinamento ed energia circolare;
- tutela dell’ambiente e della diversità biologica;
- ricerca
Gli obiettivi rispondono alla Tassonomia europea delle attività sostenibili e gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile 2030 delle Nazioni Unite. Questo consente anche agli investitori di rispondere alle sollecitazioni del mercato e di conseguire un beneficio in termini di reputazione.
Per lo Stato italiano, questo importante strumento permette inoltre di controbilanciare la dismissione di titoli di Stato da parte della Bce, che da marzo ha iniziato a ridurre il proprio portafoglio di bond sovrani dell’eurozona al ritmo di 15 miliardi al mese.
Le precedenti emissioni di BTP Green
La prima emissione di BTP Green è datata marzo 2021, quando il Tesoro collocò titoli con scadenza 2045 e raccolse 8,5 miliardi a fronte di richieste per oltre 80 miliardi.
Nel settembre 2022, invece, sono stati immessi sul mercato titoli con scadenza aprile 2035 per 6 miliardi, rispetto a ordini per ben 40 miliardi. L’asta fu successivamente riaperta a novembre, per un importo di 2 miliardi.
Infine, questa terza emissione, in cui la scadenza è stata ulteriormente ridotta a 8 anni rispetto a 25 anni della prima emissione e 13 della seconda.