BTP Green piace agli investitori esteri: domanda record oltre 84 mld. I numeri del Mef
I titoli di stato italiani verdi conquistano gli investitori esteri. Dopo le recenti emissioni di successo del BTP Valore, anche il BTP Green mette a segno il suo record, chiudendo la quarta edizione con una domanda che sorpassa gli 84 miliardi di euro.
Nel dettaglio, il Tesoro ha collocato 9 miliardi di euro, a un prezzo di 99,865 corrispondente ad un rendimento lordo annuo all’emissione del 4,104%. Il titolo ha scadenza 30 ottobre 2037, godimento 30 aprile 2024 e tasso annuo del 4,05%, pagato in due cedole semestrali.
Ecco tutti i numeri dell’ultima emissione scadenza ottobre 2037 annunciati ufficialmente dal ministero dell’Economia e delle Finanze (Mef).
BTP Green: i numeri dell’ultima edizione
Sono arrivati dal Mef i dettagli dell’emissione via sindacato del nuovo BTP Green, con scadenza 30 ottobre 2037 e cedola annua del 4,05%. Hanno partecipato all’operazione circa 350 investitori per una domanda complessiva che ha superato la soglia degli 84 miliardi di euro, “la più alta mai registrata tra le emissioni di BTP Green“. E’ stata così superata la prima edizione, quella del 2021, quando la domanda complessiva era stata pari a 83 miliardi. Per lo Stato italiano il debutto sul mercato dei titoli verdi è avvenuto nel marzo 2021, con il lancio del BTP Green 2045.
L’identikit degli investitori
Il Tesoro ha sottolineato che c’è stata una “rilevante partecipazione” di investitori ESG (Environmental, Social and Governance) , che hanno sottoscritto oltre la metà del collocamento. Complessivamente ai fund manager è stato allocato il 47,4% dell’emissione, mentre le banche ne hanno sottoscritto il 30,3%. Forte la partecipazione degli investitori con un orizzonte di investimento di lungo periodo, che hanno acquistato il 15,8% dell’emissione (in particolare il 9,6% è stato allocato a fondi pensione e assicurazioni, il 6,2% a banche centrali ed istituzioni governative). Agli hedge fund è stato allocato il 4% dell’ammontare complessivo mentre la quota residuale è stata sottoscritta da altri investitori.
A livello di distribuzione geografica del titolo il Mef segnala che è stata estremamente diversificata, con una partecipazione che ha visto il coinvolgimento di circa 35 paesi: gli investitori esteri si sono aggiudicati circa il 76,9% dell’emissione, mentre gli investitori domestici ne hanno sottoscritto il 23,1%. Tra gli investitori esteri, di rilievo è stata in particolare la quota sottoscritta da investitori residenti nel Regno Unito (circa il 24,2%). Il resto del collocamento è stato allocato in larga parte in Europa continentale, ed in particolare in Francia (12,4%), nei paesi della penisola iberica (11,3%), nei Paesi Scandinavi (9,3%), in Germania, Austria e Svizzera (6,4%), in Grecia (4,9%), in Benelux (2%) e in altri paesi europei (1,3%). Al di fuori dell’Europa, gli investitori provenienti dagli Stati Uniti si sono aggiudicati circa il 2,7% dell’emissione. In Medio Oriente è stato allocato l’1,9%, mentre la restante quota è stata sottoscritta da investitori residenti in Asia.
Il collocamento è stato effettuato tramite la costituzione di un sindacato composto da BNP Paribas, Crédit Agricole Corp. Inv. Bank, Deutsche Bank A.G., NatWest Markets N.V. e UniCredit S.p.A che hanno partecipato in veste di lead manager, mentre tutti gli altri Specialisti in titoli di Stato hanno rivestito il ruolo di co-lead manager dell’operazione.