Btp 15 anni: domanda oltre 7 volte l’offerta da più di 300 investitori
Il Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF) ha comunicato i dettagli relativa alla prima tranche del nuovo Btp a 15 anni, collocato il 31 gennaio tramite sindacato. Ecco tutte le informazioni sull’emissione e sulla domanda da parte degli investitori.
Le caratteristiche del nuovo a Btp 15 anni
Il titolo ha scadenza 1° ottobre 2039, godimento 1° ottobre 2023 e tasso annuo del 4,15%, pagato in due cedole semestrali. Il regolamento dell’operazione è fissato per il 7 febbraio.
Il titolo è stato collocato al prezzo di 99,680 corrispondente ad un rendimento lordo annuo all’emissione del 4,220%. L’importo emesso è stato pari a 10 miliardi di euro, a fronte di una domanda complessiva pari a 77,15 miliardi di euro, da parte di oltre 300 investitori.
Il collocamento è stato effettuato mediante sindacato, costituito da cinque lead manager, Barclays Bank Ireland PLC, BNP Paribas, Citibank Europe Plc, Intesa Sanpaolo S.p.A., Morgan Stanley Europe SE e dai restanti Specialisti in titoli di Stato italiani in qualità di co-lead manager.
Alle banche il 39,2% dei Btp emessi
Il 33% del collocamento è stato sottoscritto da fund manager, mentre le banche ne hanno sottoscritto il 39,2%.
Gli investitori con un orizzonte di investimento di lungo periodo hanno acquistato il 23,5% dell’emissione (in particolare, il 12,6% è andato a fondi pensione e assicurazioni, mentre il 10,9% è stato allocato a banche centrali e istituzioni governative).
Agli hedge fund è stato allocato il 3,8% dell’ammontare complessivo mentre la quota residuale dello 0,5% è stata sottoscritta da altri investitori.
Quasi il 30% del Btp 15 anni ad investitori domestici
La distribuzione geografica del titolo è stata estremamente diversificata, con una partecipazione che ha visto il coinvolgimento di oltre 30 paesi: gli investitori esteri si sono aggiudicati il 70,3% dell’emissione, mentre gli investitori domestici ne hanno sottoscritto il 29,7%.
Tra gli investitori esteri, di rilievo è stata in particolare la quota sottoscritta da investitori residenti nel Regno Unito (23,1%).
Il resto del collocamento è stato allocato in larga parte in Europa continentale, ed in particolare nei paesi della penisola iberica (11,3%), in Francia (8,9%), in Grecia (7,9%), in Germania, Austria e Svizzera (7,5%), nei Paesi Scandinavi (6%), e in altri paesi europei (1,4%).
Al di fuori dell’Europa, gli investitori nordamericani si sono aggiudicati il 2,6% dell’emissione. In Medio Oriente è stato collocato l’1%, mentre la quota residuale è stata acquistata da investitori asiatici.