Brexit, Parlamento affossa tutte alternative a piano May. Ma Goldman Sachs crede in una svolta e punta sulla sterlina
Niente da fare, il Parlamento britannico non riesce a porre fine a quella che ormai è diventata da tempo l’impasse Brexit. Dopo aver bocciato per la terza volta, la scorsa settimana, la proposta della premier Theresa May, Westminster ha detto di nuovo no a quattro opzioni alternative: no alla proposta di Unione doganale permanente con l’Unione europea (276 voti contrari, rispetto ai 273 favorevoli); no a un accordo sul mercato unico (282 contro 261); no al secondo referendum (292 contro 280); no alla revoca dell’Articolo 50 (292 no contro 191 sì).
La sterlina ha reagito negativamente e, al momento, cede nei confronti del dollaro lo 0,25% circa a quota $1,3066, perdendo anche verso l’euro. Il rapporto di cambio EUR-GBP sale dello 0,20% a GBP 0,8571. E tuttavia c’è qualcuno che ripone ancora speranze nella capacità del Regno Unito di sbrogliare la matassa e di uscire alla fine dall’Unione europea in modo ordinato.
Si tratta della divisione di ricerca di Goldman Sachs, che arriva a ritenere che la sterlina sia al momento la più grande opportunità tra le valute dei paesi avanzati. Intervistato da Bloomberg Zach Pandl, co-responsabile della divisione di strategia sul forex globale e sui mercati emergenti di Goldman Sachs, afferma:
“Ci sarà un grande finale qui – afferma convinto alla televisione Bloomberg TV, nonostante la notizia della bocciatura di tutte le alternative al piano May, da parte del Parlamento, sia appena arrivata – Noi crediamo che il Regno Unito stia facendo progressi, nonostante la bocciatura di queste proposte“.
Pandl crede che la sorpresa arriverà nei prossimi due giorni, con Westminster che dirà sì a un piano di soft Brexit, che potrebbe includere la presenza degli UK nell’Unione doganale in modo permanente e anche un secondo referendum.
“La sterlina è l’opportunità più grande tra tutti i rapporti di cambio dei paesi avanzati”, ha detto l’esperto.
Allo stesso tempo, Pandl ha reso noto di aver ritirato la raccomandazione di shortare il dollaro Usa contro lo yen: “Crediamo di aver visto dati macro sufficienti che indicano che il ciclo industriale globale, almeno con un po’ di margine, si stia risollevando. Ed è un po’ troppo rischioso scommettere sull’apprezzamento dello yen, nel breve termine”.
La view di Goldman Sachs sembra essere in stile contrarian se si considera che, dopo la bocciatura di tutte le altre opzioni alternative al piano Brexit che May ha concordato con Bruxelles lo scorso novembre, la valuta ha perso fino a -1%, scivolando fino a $1,3048. E se si considera, anche, che il no-deal Brexit, ovvero il worst case scenario, viene considerato sempre più vicino, visto che mancano dieci giorni appena alla nuova scadenza fissata dall’Ue al 12 aprile. Scadenza entro cui il Regno Unito deve sperare in un sì di Westminster almeno in qualcosa.