Notizie Notizie Mondo Brexit: May sopravvive a mozione sfiducia, sterlina si allontana da minimi in 20 mesi ma strada in salita

Brexit: May sopravvive a mozione sfiducia, sterlina si allontana da minimi in 20 mesi ma strada in salita

13 Dicembre 2018 11:09

Theresa May sopravvive alla mozione di sfiducia presentata dall’ala estremista dei conservatori, i cosiddetti brexiteers ultrà guidati da Jacob Rees-Mogg con la regia dell’ex sindaco di Londra Boris Johnson. La mozione di sfiducia non passa, con la leadership di May nel partito Tory che rimane così intatta.

Non per molto però: forse un anno appena, il tempo affinché May porti avanti il processo della Brexit, prima di andare a finire dietro le quinte, senza ricandidarsi alle elezioni del 2022.

La sterlina riesce a mantenere i guadagni riportati dopo il voto di ieri sera, oscillando attorno a quota $1,2627 nella sessione odierna, dunque rimbalzando dal minimo in 20 mesi testato a $1,2477 qualche giorno fa.

La view degli analisti nei confronti della valuta UK rimane tuttavia cauta. In particolare, stando a quanto riporta il Guardian, Masafumi Yamamoto, responsabile strategist del mercato valutario presso Mizuho Securities, sottolinea che “l’incertezza continua” e a dimostrarlo è lo stesso trend riportato dalla sterlina nelle ultime ore, visto che il rally non è stato di quelli tra i più poderosi, con la moneta che ha anche interrotto e ridotto i suoi guadagni.

Intervistato dalla Cnn Kallum Pickering, senior economist UK presso Berenberg, ha inoltre affermato che “negli ultimi due anni, la storia è stata quella di una volatilità più alta, che ha zavorrato la sterlina”. Detto questo, “guardando in un’ottica di lungo termine, credo ancora che la sterlina sia sottovalutata – ha spiegato Pickering – Ma, nel breve termine, i rischi sono volti decisamente al ribasso”.

La premier si è aggiudicata ieri sera il sostegno di 200 esponenti del partito conservatore di cui è alla guida, su un totale di 317.

“May sopravvive alla sfida dei Brexiter ma il margine (di vittoria) non riesce a a sedare la rivolta“, scrive il Financial Times nell’edizione di oggi. E il fatto che May abbia ottenuto 200 voti contro 117 voti contrari significa praticamente, fa notare un articolo della Cnn, che ben un terzo del suo gruppo parlamentare non l’appoggia più. La ribellione è dunque forte e il rischio che il piano concordato con l’Ue in via preliminare sulla Brexit venga bocciato dalla Camera dei Comuni è reale.

Così John Taylor, Fixed Income Portfolio Manager di AllianceBernstein, commenta il risultato del voto di ieri nella nota “Brexit, giochi ancora aperti”.

“La vittoria di Theresa May sul voto di sfiducia con questo margine ha sicuramente fatto sparire i dubbi sulla leadership del premier britannico. Possiamo quindi tornare a concentrarci sulle trattative per la Brexit che rimangono estremamente complesse. Il lato positivo è che sembra ci sia un crescente desiderio da entrambe le parti di evitare un’uscita priva di accordo. E’ interessante vedere come le probabilità che non ci sia affatto una Brexit stanno prendendo quota e potrebbero essere addirittura al 30%. Questo, tuttavia, imporrebbe uno spostamento della data finale al 29 marzo e un secondo referendum”

“Dall’altro lato – sottolinea Taylor- l’arma di un voto di sfiducia sul governo rimane tra le carte a disposizione dell’opposizione e questo metterebbe una pressione sostanziale al mercato.

In ogni caso, prosegue il gestore di AllianceBernstein, “i mercati obbligazionari potrebbero reagire favorevolmente e ulteriori segnali di collaborazione tra le parti, tanto che un’estensione dell’Articolo 50 potrebbe addirittura innescare un rally di sollievo, mentre la sterlina sembra essersi stabilizzata nel breve periodo. Andando verso il 2019 è diventato ormai chiaro che gli investitori del reddito fisso dovranno rimanere vigili e flessibili ancora per molti mesi”.