Notizie Indici e quotazioni Brexit, May al nuovo test del Parlamento UK. Sterlina sotto i riflettori, ecco come potrebbe muoversi su euro e dollaro

Brexit, May al nuovo test del Parlamento UK. Sterlina sotto i riflettori, ecco come potrebbe muoversi su euro e dollaro

12 Marzo 2019 11:18

La notizia delle garanzie vincolanti sulla durata non illimitata del backstop sul confine irlandese, concesse dall’Unione europea alla premier britannica Theresa May, ha fatto sicuramente da assist alla sterlina.

Durante le contrattazioni asiatiche, la valuta è salita fino a +0,5% a $1,3215, portando i rialzi delle ultime due sessioni a oltre +1,5%, stando alle rilevazioni di Reuters. Al momento il rapporto di cambio si mantiene ancorato, in crescita di quasi mezzo punto percentuale, a $1,3210. La sterlina sale anche nei confronti dell’euro, con il rapporto EUR-GBP a 0,8535.

I prossimi sviluppi sulla Brexit saranno cruciali. E’ possibile in ogni caso che la valuta stia brindando troppo presto, scontando uno scenario che non è detto che si realizzi.

Non sono pochi, infatti, gli analisti che temono che il Parlamento britannico affossi di nuovo la proposta di May sulla Brexit, che ora avrebbe l’asset in più delle garanzie vincolanti sul backstop irlandese. E questo perchè, secondo molti, queste garanzie vincolanti non sarebbero alla fine qualcosa in più ma, piuttosto, la conferma di quanto già contenuto nel Withdrawal Agreement, l’accordo con cui lo scorso novembre il Regno Unito e l’Unione europea hanno trovato un’intesa sui termini del divorzio.

Così Michael Hewson, responsabile analista di mercati presso CMC Markets UK, avverte nella nota il cui titolo dice tutto: “Accordo ottenuto da Theresa May finirà ancora una volta nel cestino?

“Sarà l’ennesimo giorno cruciale per la sterlina oggi, con la prospettiva di un altro cosiddetto voto significativo sull’accordo Brexit ottenuto dal Primo Ministro ieri sera. Tristemente, l’aggettivo “significativo” è stato abusato nelle ultime settimane da politici apparentemente più interessati a prendersi dei meriti che a perseguire effettivamente ciò che è meglio per il paese. Nonostante l’ottimismo di ieri e il viaggio di andata e ritorno di 200 punti per la sterlina dai minimi della seduta asiatica di lunedì al massimo di 1,3170, gli ostacoli che impediscono un accordo Brexit rimangono ancora alti, un fatto che molti parlamentari sembrano ignorare. Ci sono state molte speculazioni su quali concessioni, sempre che ce ne siano, il Primo Ministro sia in grado di strappare dal suo incontro con Jean Claude Juncker a Strasburgo con discorsi su una dichiarazione che stabilisca che il backstop è temporaneo accanto alle ambizioni per un accordo commerciale. Queste concessioni sembrano essere sotto forma di documenti aggiuntivi che includono uno strumento comune che confermerebbe l’impossibilità per l’UE di intrappolare indefinitamente il Regno Unito all’interno del backstop irlandese. Si dice che il documento impegnerà entrambe le parti a compiere i migliori sforzi, alla buona fede ed è legalmente vincolante in termini di sostituzione del backstop con un accordo di libero scambio a tutti gli effetti. Si dice anche che un collegio arbitrale deciderà di utilizzare la clausola delle migliori condizioni per sostenere qualsiasi lamentela da parte del Regno Unito sul fatto che l’UE non negozi in buona fede. Molto dipenderà ora dal procuratore generale Geoffrey Cox che, con il precedente parere legale, aveva avvertito che il Regno Unito avrebbe potuto rimanere intrappolato nel backstop irlandese indefinitamente”.

Hewson continua:

“Se gli ultimi emendamenti o chiarimenti dovessero essere sufficienti a fargli cambiare idea (riferimento a Cox), allora l’accordo potrebbe ricevere abbastanza voti da passare, tuttavia rimane un grande se. Sembra improbabile che queste concessioni siano sufficienti per soddisfare i Brexiters dell’European Reserch Group, e anche se lo fossero, sembra che ci sia un numero considerevole di parlamentari a cui non piace molto l’accordo, che respingerebbero anche nella speranza di fermare completamente la Brexit. Nel caso in cui l’accordo venga respinto, sembra esserci un crescente ottimismo sul fatto che in qualche modo i parlamentari saranno in grado di promulgare un emendamento per rimuovere l’opzione di un “no deal” Brexit dal tavolo, estendendo i negoziati almeno fino al 20 maggio, anche se questo dovrebbe essere accettato anche dall’UE. In fin dei conti, nessuno sa davvero come si svolgeranno gli eventi nel corso delle prossime ore, con speculazioni che vanno da un nuovo Primo Ministro, una spinta per un altro referendum, un esito negativo o addirittura la remota possibilità che l’accordo possa risorgere dalle sue ceneri come un’araba fenice dalla bocciatura di gennaio e passare. Questo rimane ancora molto anomalo in termini di risultato, ma potrebbe vedere una significativa reazione al rialzo sulla sterlina se dovesse accadere”.

Sul rapporto sterlina-dollaro, Hewson fa notare che il cambio “è riuscito a mantenersi sopra 1,22970 in corrispondenza del supporto della trendline dai minimi di quest’anno a 1,2430, risalendo verso l’area di 1,3300. L’inversione ribassista della scorsa settimana mantiene la pressione al ribasso per una rottura sotto 1,2960, mentre un movimento al di sopra dei massimi di 1,3350, avrebbe come target l’area di 1,3500″.

Riguardo al rapporto EURGBP, “fallito il test nell’area di 0.8675 c’è stata una rottura nell’area cruciale di 0.8620 e un ritorno indietro ai recenti minimi a 0.8530 e con un movimento attraverso 0.8500 si potrebbe puntare a un movimento verso l’area di 0.8420”.

Dal canto suo Mps Capital Services mette in evidenza che, con le garanzie vincolanti ottenute dall’Ue, “a questo punto aumentano le probabilità di un voto favorevole all’accordo stasera (intorno alle 20 ore italiane), dopo che fino a ieri la Premier sembrava avviata verso un’ennesima sicura sconfitta. I giochi non sono però ancora conclusi, poiché fondamentale sarà il giudizio degli unionisti irlandesi (DUP, che ancora non si sono espressi). Qualora il DUP valutasse favorevolmente l’accordo, a questo punto anche i conservatori più dubbiosi e parte dell’opposizione, tramite franchi tiratori, potrebbero votare a favore. La fiducia crescente si vede sulla sterlina, che questa mattina si sta apprezzando verso tutte le principali valute”. La nota mette in evidenza anche che Il cambio EurGbp è sceso stanotte sotto 0,85 per la prima volta da quasi due anni, arrivando quasi a sfiorare il supporto situato a 0,8460.