Brexit, Manovra Italia, Black Friday e Pmi eurozona: temi e sviluppi da non perdere in settimana
Dalla Brexit alla questione Italia su cui pesa il giudizio della Commissione europea sulla Manovra, dall’appuntamento con il Black Friday negli Stati Uniti agli indici Pmi manifattura e servizi delle principali economie della zona euro. Settimana a dir poco ‘intasata’ di appuntamenti macro e non quella che ha appena preso il via.
Occhi puntati sulla riunione straordinaria odierna dell’Eurogruppo, che verterà sulla riforma dell’Unione monetaria. Il vertice, a cui prenderà parte anche il ministro dell’Economia e delle Finanze, Giovanni Tria, rappresenterà un’occasione in più per ribadire la bontà della Manovra del governo M5S-Lega. Il tutto in vista della pubblicazione, prevista per mercoledì 21 novembre, in cui la Commissione europea pubblicherà l’opinione sulla legge di bilancio e il rapporto sul debito. Un passo che potrebbe anticipare il lancio di una procedura di infrazione contro l’Italia.
Nella giornata di mercoledì 21, attenzione anche alle nuove previsioni economiche dell’Ocse, che arrivano dopo quelle della Commissione europea. Dati che i mercati passeranno al setaccio dopo i timori (crescenti) che serpeggiano circa le prospettive di crescita.
Il giorno successivo, giovedì 22, con Wall Street chiusa per la Festività del giorno del Ringraziamento, gli operatori si concentreranno sull’Europa: in primo piano i verbali dell’ultima riunione della Bce, ma anche la fiducia dei consumatori della zona euro.
Parte ufficialmente venerdì negli stati uniti la stagione dello shopping Natalizio. Scatta il Black Friday che lunedì sarà seguito dal Cyber Monday (appuntamento dedicato agli amanti della tecnologia). Tornando in Europa, l’attenzione è rivolta alla pubblicazione dei Pmi manifattura e servizi in Germania, Francia, eurozona, ma anche negli States. Si tratta della stima preliminare di novembre.
Da annotarsi infine l’appuntamento di domenica 25 novembre sul tema Brexit: è prevista una riunione straordinaria del consiglio europeo, che esaminerà e con molta probabilità darà il via libera alla bozza di accordo sull’addio di Londra all’Ue.
“Il vero scoglio sarà però il consenso interno, alla Camera dei Commons: se ci fosse l’approvazione qui, tutto resterebbe sostanzialmente invariato per altri due anni o forse più, con la garanzia della libera circolazione di beni e persone, la sovranità della Corte di Giustizia europea fino almeno al dicembre 2020 come corollario, e dunque di fatto il mantenimento dello status quo. In caso contrario resterebbero invece aperte tutte le ipotesi: dal “no deal” alla sfiducia al governo May, ad un ulteriore tentativo di negoziazione con l’Unione, fino ad un nuovo referendum”. Questo il commento di Alessandro Belluzzo, equity partner di Belluzzo International Partners.