Notizie Notizie Mondo Brexit: conto salato per Londra, si aggirerà sui 50-60 miliardi. Ocse invita a lasciar perdere

Brexit: conto salato per Londra, si aggirerà sui 50-60 miliardi. Ocse invita a lasciar perdere

18 Ottobre 2017 16:13

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La Gran Bretagna dovrà pagare per la Brexit un conto ben più salato di quello che spera: 50-60 miliardi di euro, anziché i 20 pronosticati dal governo di Theresa May. Lo ha detto a chiare lettere il presidente del Parlamento europeo, Antonio Tajani, confermando per la prima volta le stime non ufficiali di Bruxelles: “Dobbiamo essere realistici, anche se il governo britannico non lo è – ha detto nel corso di una intervista alla Bbc – 20 miliardi sono noccioline. La cifra si aggira più sui 50-60 miliardi, questa è la realtà”.

Il presidente del Parlamento europeo ha anche criticato la mancanza di chiarezza della posizione britannica nei negoziati intavolati finora con Bruxelles sul processo Brexit. “Vogliamo sapere cosa vuole fare la Gran Bretagna. Non è ancora chiaro, questo è il problema”, ha affermato. L’Unione europea ha posto la questione del confine irlandese e del destino degli europei nel Regno Unito come presupposto per poter avviare i negoziati sul futuro rapporto commerciale che unirà Londra al blocco europeo.

Come se non bastasse, al governo della May è arrivata anche la frecciata dell’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (Ocse), che in un rapporto dedicato alla Gran Bretagna ha espresso la sua inquietudine per l’economia inglese in caso di Brexit, invitando il paese ad abbandonare il progetto. A un anno mezzo dal referendum per la Brexit, prevista per marzo 2019, l’Ocse prevede tempi difficili per il paese di Sua Maestà, soprattutto in caso di un’uscita disordinata senza un accordo sugli scambi commerciali. Un’eventualità che potrebbe costuire uno choc nel medio termine per le prospettive di crescita. “Se la Brexit venisse annullata da una decisione politica (un cambiamento di maggioranza, un nuovo referendum, ecc), l’impatto positivo per l’economia inglese sarebbe molto importante”, ha scritto l’Ocse.