Sul forex, cambio euro/dollaro in lieve flessione a 1,08 e dollaro/yen in rialzo a quota 150,7.
Borse Ue poco sotto la parità, Piazza Affari a -0,16%

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Nonostante una partenza positiva, le borse europee perdono smalto nel corso della giornata e chiudono leggermente al di sotto della parità. In rimonta Wall Street, trascinata dal rimbalzo delle le big tecnologiche.
Panoramica sulla chiusura delle Borse del 24 marzo 2025
Indici Europa e Italia
L’indice Euro Stoxx 50 archivia la seduta lievemente negativo (-0,15%). A Piazza Affari l’indice Ftse Mib termina in calo dello 0,16% a 38.972 punti.
Modesti segni rossi anche per il Dax tedesco (-0,2%), il Cac40 francese (-0,3%) e l’Ibex35 spagnolo (-0,2%).
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Migliori e Peggiori a Piazza Affari
Sul paniere principale di Piazza Affari, acquisti in particolar modo su Banca Mediolanum, con il nuovo target price di JPMorgan, Telecom Italia dopo l’annuncio della cessione del 5% da parte di Vivendi e Stellantis.
Al contrario, segno negativo per Leonardo, Campari e A2a.
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Obbligazioni e Spread Btp/Bund
Sull’obbligazionario, lo Spread Btp/Bund rimane sostanzialmente stabile, con il rendimento del decennale tedesco al 2,78% e il Btp al 3,88%.
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Forex, Commodity e Cripto
Tra le materie prime, il petrolio Brent raggiunge i 72,5 dollari al barile, dopo che Trump ha minacciato un dazio del 25% nei confronti dei Paesi che acquistano greggio e gas dal Venezuela.
L’oro perde terreno ma resta sopra i 3.000 dollari l’oncia, in un contesto di domanda sostenuta per gli asset “sicuri”.
Fra le criptovalute, il Bitcoin avanza in area 88.200 dollari.
Indici Pmi eurozona in miglioramento
Focus di giornata sugli indici Pmi europei e statunitensi. Nella zona euro, l’attività economica ha mostrato un miglioramento, con il PMI composito ai massimi da sette mesi (50,4 punti). La ripresa è stata guidata dal manifatturiero, che resta però in territorio di contrazione, mentre il comparto dei servizi ha deluso le attese. Le aziende guardano soprattutto al possibile impulso dal piano di spesa fiscale tedesco e dal riarmo militare.
Negli Usa, l’indice manifatturiero entra in contrazione ma il terziario accelera a 54,3 punti, trainando il Pmi composito a 53,5 punti. Da segnalare l’aumento delle spese aziendali a causa dei maggiori costi del lavoro e dei rincari dovuti ai dazi, che le aziende trasferiscono sui prezzi al consumo.
Domani è prevista la fiducia dei consumatori statunitensi, mentre venerdì è in programma il core Pce, l’indicatore dell’inflazione preferito dalla Fed, oltre ai primi dati sui prezzi al consumo di Francia e Spagna.