Notizie Notizie Italia Borse europee rialzano la testa, oggi primo test inflazione con PPI Usa

Borse europee rialzano la testa, oggi primo test inflazione con PPI Usa

14 Gennaio 2025 09:21

Apertura in rialzo per le principali Borse europee, con Piazza Affari che parte con un segno più. I mercati provano a lasciarsi alle spalle il sentiment negativo in attesa degli importanti dati macro della settimana, come l’inflazione Usa di domani, e l’avvio ufficiale della stagione degli utili a Wall Street.

Intanto oggi primo test prezzi per gli Stati Uniti, con la pubblicazione dell’indice dei prezzi alla produzione. Inflazione e Ppi che saranno utili per le mosse future della Fed sui tagli dei tassi.

Attenzione massima anche ai rendimenti che restano elevati.

Panoramica sull’apertura delle Borse del 14 gennaio 2025

Indici Europa e Italia

L’indice Euro Stoxx 50 si trova dopo pochi minuti di scambi in rialzo dello 0,9%, mentre a Piazza Affari l’indice Ftse Mib segna al momento una crescita dello 0,6% e torna così sopra la soglia dei 35mila punti.

Segno positivo anche per il Dax tedesco (+0,55%), il Cac40 francese (+0,98%) e l’Ibex35 spagnolo (+0,44%).

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Migliori e Peggiori a Piazza Affari

Sul paniere principale di Piazza Affari, acquisti in particolar modo Pirelli, Amplifon, e Brunello Cucinelli.

Al contrario, le vendite colpiscono soprattutto Nexi, Saipem ed Eni.

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Obbligazioni e Spread Btp/Bund

Sull’obbligazionario, lo Spread Btp/Bund con il titolo a 10 anni italiano in aumento al 3,79% e il benchmark tedesco al 2,57%.

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Forex, Commodity e Cripto

Sul Forex, cambio euro/dollaro in recupero a quota 1,0255 e dollaro/yen a 157,50.

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Tra le materie prime, cala oggi il petrolio Brent che scivola sotto gli 81 dollari al barile.

L’oro viaggia in area 2.684 dollari l’oncia.

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Fra le criptovalute, Bitcoin scivola ancora a quota $95.320.

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L’agenda degli eventi

In arrivo oggi il primo set di dati sull’inflazione negli Stati Uniti. Nel pomeriggio italiano in uscita l’indice dei prezzi alla produzione (PPI) per il mese di dicembre. Domani arriverà il dato ufficiale dell’inflazione atteso dagli analisti in accelerazione al 2,9% su base annua e dovrebbe rafforzare la convinzione di un approccio cauto della Fed sui tagli dei tassi nel corso del 2025.

“I dati sull’inflazione statunitense di questa settimana potrebbero potenzialmente rafforzare il forte slancio del dollaro e gettare ulteriori dubbi sulla necessità o meno della Fed di effettuare tagli”, segnalano da ING.

Intanto i membri del team economico del presidente eletto Donald Trump starebbero discutendo un’implementazione graduale delle tariffe, mese dopo mese, con l’obiettivo spingere le negoziazioni evitando al contempo un’impennata dell’inflazione, secondo quanto riferito da fonti a conoscenza della situazione. Un’idea prevedrebbe un aumento progressivo delle tariffe tra il 2% e il 5% al mese, sulla base dei poteri esecutivi previsti dall’International Emergency Economic Powers Act, da quanto riferiscono le fonti. La proposta sarebbe ancora in fase preliminare e non sarebbe ancora stata presentata a Trump.

Domani al via la stagione degli utili A Wall Street con le principali banche. Nella sola giornata di domani 15 gennaio in calendario le trimestrali di Citigroup, JPMorgan, Wells Fargo e Goldman Sachs, il giorno successivo giovedì 16 gennaio è prevista la pubblicazione dei numeri di BoFa e Morgan Stanley.