Notizie Indici e quotazioni Borse europee poco mosse in attesa della Fed, dollaro ancora in calo dopo discorso di Trump

Borse europee poco mosse in attesa della Fed, dollaro ancora in calo dopo discorso di Trump

31 Gennaio 2018 10:25

Le Borse europee si muovono in leggero rialzo, in un timido tentativo di recupero dopo le difficoltà di ieri. Gli investitori sono in attesa delle indicazioni in arrivo oggi dalla Federal Reserve, nella sua ultima riunione presieduta da Janet Yellen, e dall’inflazione dell’area euro. A circa un’ora e mezza dall’avvio delle contrattazioni a Francoforte il Dax sale dello 0,36%, a Parigi il Cac40 guadagna lo 0,25% e a Londra l’indice Ftse rimane piatto un +0,01%. A Piazza Affari l’indice Ftse Mib segna un +0,20% in area 23.527 punti.

Ieri le Borse europee hanno chiuso in ribasso per la seconda giornata consecutiva dopo il rally di inizio anno. E le vendite sono proseguite Oltreoceano, dove Wall Street ha chiuso con la flessione più forte dal mese di agosto, mentre è proseguita l’ascesa dei rendimenti dei Treasury, sui massimi dal 2014, e la volatilità si è ridestata con l’indice Vix balzato ai massimi a oltre 5 mesi. Intonazione negativa anche sui listini asiatici con Tokyo che ha chiuso questa mattina in calo dello 0,83%. Una battuta di arresto o una correzione dei mercati? “Alla luce del rally dell’ultimo anno è ancora prematuro definire queste vendite come una correzione – risponde Vincenzo Longo, market strategist di IG – Dovremmo arrivare a perdere almeno il 5% per definirla tale”. Secondo l’esperto, fintantoché le indicazioni macro rimangono ancora così brillanti, il mercato difficilmente dovrebbe andare incontro a un’inversione di tendenza.

E’ vero anche che, con i rendimenti sul comparto governativo a questi livelli, più di qualche investitore sta iniziando a chiedersi se vale la pena rimanere esposti sull’azionario, troppo caro al momento. Importante per capire l’evoluzione dei mercati sarà l’appuntamento di questa sera con la Federal Reserve, nella sua ultima riunione presieduta da Janet Yellen (Leggi QUI). La politica monetaria delle banche centrali potrebbe diventare più aggressiva nel corso dell’anno, anche in scia ai movimenti sul forex che alimentano aspettative di un’accelerazione dell’inflazione nel prossimo futuro. Attenzione dunque ai movimenti sul valutario, con il dollaro che continua a rimanere debole nei confronti delle altre principali valute. Proprio l’appuntamento con la Fed di oggi e i dati sul mondo del lavoro Usa di venerdì potrebbero aggiungere volatilità ai cambi contro il biglietto verde.

Nessuna reazione di rilievo invece ha prodotto il primo discorso sullo Stato dell’Unione del presidente americano Donald Trump pronunciato nella serata di ieri, che ha auspicato una maggiore collaborazione tra Repubblicani e Democratici per giungere a compromessi su alcuni temi caldi, come immigrazione e infrastrutture. Mentre per quanto riguarda la politica estera, Trump ha lanciato alcuni avvertimenti alla Corea del Nord.