Sul Forex, il cambio euro/dollaro viaggia in area a 1,099.
Borse europee partono bene, attesa per l’inflazione Usa
Partono in rialzo le principali Borse europee nel giorno dell’inflazione Usa. Anche Piazza Affari parte col segno più, con l’indice Ftse Mib che continua a muoversi sopra i 32mila punti alla vigilia della chiusura per la festività del Ferragosto.
Panoramica sull’apertura delle Borse del 14 agosto 2024
Indici Europa e Italia
L’indice Euro Stoxx 50 si trova dopo pochi minuti di scambi in rialzo dello 0,5%, mentre a Piazza Affari l’indice Ftse Mib mostra al momento un progresso dello 0,54% a 32.180 punti.
Positivi anche il Dax tedesco (+0,4%), il Cac40 francese (+0,6%) e l’Ibex35 spagnolo (+0,35%).
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Migliori e Peggiori a Piazza Affari
Sul paniere principale di Piazza Affari, acquisti in particolare su Telecom Italia, Ferrari e Bper Banca.
Al contrario, le vendite colpiscono soprattutto Recordati, Diasorin e Saipem.
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Obbligazioni e Spread Btp/Bund
Sull’obbligazionario, lo Spread Btp/Bund con il decennale italiano al 3,57% e il benchmark tedesco al 2,15%.
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Forex, Commodity e Cripto
Tra le materie prime, in recupero il petrolio Brent che si muove sopra gli 81 dollari al barile dopo i recenti dati mensili di Opec e Aie su domanda e produzione.
Debolezza per l’oro che viaggia però sempre sopra i 2.500 dollari l’oncia.
Bitcoin scambia a 60.873 dollari.
L’agenda degli eventi
Giornata densa di dati macro, con l’attesa per la pubblicazione nel primo pomeriggio dell’inflazione americana. Intanto stamattina l’inflazione UK per il mese di luglio ha mostrato un calo dello 0,2% su base mensile mentre su base annua ha registrato una crescita al ritmo del 2,2% dal 2% della passata rilevazione. Il mercato si attendeva una crescita annua del 2,3% e una flessione mensile dello 0,1%.
Per la zona euro in calendario oggi anche la produzione industriale e la nuova lettura del Pil relativo al secondo trimestre 2024.
Come detto il market mover di giornata è senza dubbio il Cpi Usa. Secondo le attese del consensus, il dato di luglio dovrebbe attestarsi al 3% annuo (in linea con la passata lettura) ma rallentare a livello ‘core’, al 3,2% dal 3,3%. Un dato che sarà utile, unito ai prezzi alla produzione di ieri, alla Federal Reserve (Fed) in vista della riunione di settembre in cui si attende il primo taglio dei tassi.