Borse europee deboli in chiusura, Cina pareggia dazi Usa

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Finale sottotono per le principali borse europee, malgrado avessero aperto la seduta in rialzo. In primo piano sempre i dazi, dopo che la Cina ha pareggiato le tariffe statunitensi del 125%, aggiungendo che ignorerà eventuali nuove misure statunitensi, poiché già così i beni made in Usa non sono più commercializzabili nel Paese asiatico. Sotto i riflettori anche le trimestrali delle banche americane.
Panoramica sulla chiusura delle Borse dell’11 aprile 2025
Indici Europa e Italia
L’indice Euro Stoxx 50 termina in flessione dello 0,7% circa, mentre a Piazza Affari l’indice Ftse Mib riporta un calo dello 0,7% a 34.027 punti.
Segno meno anche per il Dax tedesco (-0,9%) e il Cac40 francese (-0,3%), poco mosso l’Ibex35 spagnolo (-0,2%).
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Migliori e Peggiori a Piazza Affari
Sul paniere principale di Piazza Affari, chiudono in evidenza STMicroelectronics e Diasorin.
Tra le peggiori del listino, Tenaris e Stellantis. Quest’ultima oggi ha annunciato le stime delle consegne consolidate per il primo trimestre chiuso il 31 marzo 2025 con un calo del 9%.
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Obbligazioni e Spread Btp/Bund
Sull’obbligazionario, forte rialzo per i rendimenti dei Treasury, con il decennale al 4,54%.
Lo Spread Btp/Bund si amplia, con il Btp al 3,80% e il benchmark tedesco al 3,80%.
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Forex, Commodity e Cripto
Sul forex, il dollaro continua a perdere terreno rispetto alle altre valute. Il cambio euro/dollaro supera la soglia di 1,13 e il dollaro/yen scende sotto quota 144.
Tra le materie prime, il petrolio Brent si stabilizza intorno a 63,5 dollari al barile ma si avvia verso una seconda perdita settimanale.
L’oro aggiorna ancora i massimi a 3.240 dollari l’oncia.
Fra le criptovalute, Bitcoin recupera terreno 82.400 dollari.
L’agenda di oggi e della prossima settimana
Le trimestrali di JPMorgan, Morgan Stanley e Wells Fargo hanno fornito spunti positivi, ma le banche hanno anche espresso timori per gli scenari turbolenti.
Il sentiment dei consumatori statunitensi ha registrato un crollo ad aprile, con il relativo indice in calo a 50,8 punti, seconda lettura più bassa di sempre. Le preoccupazioni per i dazi hanno frenato la fiducia, facendo impennare le aspettative di inflazione a 12 mesi al 6,7% e dei prossimi 5-10 anni al 4,4%.
In arrivo a mercati chiusi il verdetto sul rating dell’Italia da parte di S&P, dopo Fitch.
Per quanto riguarda la prossima settimana, che vedrà i mercati rimanere chiusi venerdì, focus su vendite al dettaglio Usa e dati cinesi su Pil del 1Q, produzione industriale e vendite al dettaglio. Lato banche centrale, attenzione alla riunione della Bce di giovedì 17 e a un intervento di Powell. Da monitorare anche l’incontro Trump-Meloni e le trimestrali statunitensi.