Sul Forex, il cambio euro/dollaro si indebolisce ulteriormente a 1,0292 e il dollaro/yen scambia intorno a 157,22.
Borse europee chiudono l’ottava in calo, il Cac40 tra i peggiori
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Chiusura in rosso per principali Borse europee, in un clima ancora festivo e caratterizzato da volumi di scambio sottili. Recupera, invece, terreno Wall Street grazie alle indicazioni in arrivo dal fronte macro. In particolare modo, l’indice Ism manifatturiero di dicembre è migliorato e ha battuto le attese.
Panoramica sulla chiusura delle Borse del 3 gennaio 2025
Indici Europa e Italia
L’indice Euro Stoxx 50 termina la seconda seduta del 2025 in ribasso dello 0,95%, mentre a Piazza Affari l’indice Ftse Mib registra un -0,7% a 34.127,62 punti.
Ribassi anche per il Dax tedesco (-0,47%), il Cac40 francese (-1,58%) e l’Ibex35 spagnolo (-0,17%).
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Migliori e Peggiori a Piazza Affari
Sul paniere principale di Piazza Affari, anche oggi si mette in evidenza una big del comparto oil: Saipem che avanza con la nuova accelerazione del Brent.
Sotto le vendite finiscono, invece, Campari e Stellantis.
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Obbligazioni e Spread Btp/Bund
Sull’obbligazionario, poco mosso lo Spread Btp/Bund con il titolo a 10 anni italiano al 3,59% e il benchmark tedesco al 2,42%.
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Forex, Commodity e Cripto
Tra le materie prime, il petrolio Brent è tornato a salire dopo una mattina fiacca, portandosi sopra i 76 dollari al barile.
L’oro viaggia in area 2.657 dollari l’oncia.
Fra le criptovalute, il Bitcoin si riavvicina a $98.100.
I dati in evidenza oggi
La settimana si chiude con pochi spunti macro. Uno di questi è l’Ism manifatturiero Usa. L’indice è migliorato a dicembre, attestandosi a 49,3 contro quota 48,4 di novembre. Il dato è superiore alle attese del mercato, con il consensus Bloomberg che indicava 48,2 punti.
Gli investitori si preparano alla prossima ottava che sarà ricca di spunti. In calendario martedì 7 gennaio l’inflazione dell’eurozona per il mese di dicembre che sarà preceduta lunedì da quella tedesca. “Un dato che dovrebbe mostrare un’accelerazione dell’headline (anche se l’inflation swap stima un incremento al 2,3% inferiore al 2,4% del consenso Bloomberg), con la core attesa rimanere stabile al 2,7% – spiegano da Mps Capital Services -. Un dato core inferiore al consenso potrebbe portare ad un aumento delle attese sui tagli BCE del 2025 (al momento sono prezzati pienamente solo 4 tagli da 25pb, con il quinto che presenta una probabilità solo del 30% circa)”.
Tra i dati da seguire anche il nuovo aggiornamento sul mercato del lavoro Usa in arrivo venerdì 10 gennaio. “Con i nuovi occupati attesi in rallentamento ed il tasso di disoccupazione stabile al 4,2% che saranno anticipati da altri indicatori come Jolts (martedì) e occupati ADP (mercoledì)”, segnalano ancora gli strategist.