Borse europee ancora negative tra dazi e contromisure

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Altra giornata caotica sui mercati, con i listini europei nuovamente in calo dopo aver rifiatato nella seduta precedente. A turbare gli investitori sono sempre i dazi e la mancanza di progressi nelle trattative commerciali. Nel frattempo, è entrata in vigore una nuova ondata di tariffe imposte dall’amministrazione statunitense contro i prodotti di diversi Paesi: stangata sulla Cina, con dazi al 104%, mentre Pechino ha alzato dal 34% all’84% le imposte contro gli Usa. Via libera dell’Unione Europea a contromisure del 25% sui beni americani, mentre Jamie Dimon, Ceo di JPMorgan, annuncia una recessione “probabile”.
Panoramica sulla chiusura delle Borse del 9 aprile 2025
Indici Europa e Italia
L’indice Euro Stoxx 50 termina in calo del 3,2%, mentre a Piazza Affari l’indice Ftse Mib arretra del 2,75% a 32.730 punti.
Giù anche il Dax tedesco (-3%), il Cac40 francese (-3,3%) e l’Ibex35 spagnolo (-2,2%).
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Migliori e Peggiori a Piazza Affari
Sul paniere principale di Piazza Affari resiste soltanto Iveco Group.
Tra le peggiori del listino milanese Saipem, Recordati, Eni e Tenaris.
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Obbligazioni e Spread Btp/Bund
Sull’obbligazionario, lo Spread Btp/Bund si amplia, con il rendimento del decennale tedesco in calo al 2,58% e il Btp poco mosso al 3,87%.
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Forex, Commodity e Cripto
Sul forex, il cambio euro/dollaro risale a 1,106 mentre il dollaro/yen cala ulteriormente sotto quota 145.
Tra le materie prime, petrolio ancora in rosso con il Wti che crolla a 57 dollari al barile dopo l’aumento oltre le attese delle scorte di greggio Usa. Il petrolio Brent cede quasi il 4%.
L’oro torna ad accelera e si porta a 3.086 dollari l’oncia.
Fra le criptovalute, Bitcoin resta in area 77.300 dollari.
In uscita le minute della Fed, domani inflazione Usa
Questa sera la banca centrale americana diffonderà i verbali relativi all’ultima riunione di marzo, anche se le osservazioni dei funzionari appaiono in qualche modo “arretrate” rispetto al contesto macroeconomico in continua evoluzione nel panorama internazionale. In programma anche un’asta di Treasury a 10 anni per 30 miliardi di dollari.
Da seguire con attenzione i dati di domani sull’inflazione statunitense di marzo, prevista in calo al 2,5% su base annua.