Borse Europa terminano poco distanti dalla parità
Le principali borse europee chiudono la prima seduta della settimana poco distanti dalla parità, in una giornata povera di spunti con Wall Street poco mossa.
Panoramica sulla chiusura delle Borse del 13 maggio 2024
Indici Europa e Italia
L’indice Euro Stoxx 50 chiude le contrattazioni in ribasso dello 0,2%, mentre a Piazza Affari l’indice Ftse Mib archivia la seduta in progresso dello 0,46% a 34.815,91 punti.
Poco mossi anche il Dax tedesco (-0,1%), il Cac40 francese (-0,1%), mentre sale l’Ibex35 spagnolo (+0,4%).
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Migliori e Peggiori a Piazza Affari
Sul paniere principale di Piazza Affari, acquisti in particolar modo su Stellantis e Telecom Italia. Il produttore di auto ha registrato una crescita nel mercato europeo nei primi quattro mesi del 2024 (+4,4% in volumi), con una quota di mercato in lieve aumento al 18,8%. In luce anche Diasorin, promossa dagli analisti con diversi miglioramenti dei target price in scia ai conti diffusi venerdì.
Al contrario, i peggiori del listino sono i titoli della difesa, con Leonardo e Iveco Group in coda al listino, in un contesto debole per il comparto, dopo un downgrade di BofA su Bae Systems da “buy” a “neutral”, seppur accompagnato da un aumento del target price (da 1,385 a 1,425 pound).
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Obbligazionario e spread Btp/Bund
Sull’obbligazionario, spread Btp-Bund con il decennale italiano al 3,84% e il Bund al 2,50%.
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Forex, Commodity e Cripto
Sul Forex il cambio euro/dollaro è in lieve rialzo a 1,079 così come il dollaro/yen a quota 156,2.
Tra le materie prime, il petrolio Brent a 83,3 dollari al barile, ma i prezzi rimangono in un range ristretto a causa dell’incertezza sull’outlook.
L’oro scambia in area 2.330 dollari l’oncia.
Bitcoin scambia in area 63.000 dollari.
L’agenda degli eventi
Gli operatori aspettano i dati di mercoledì sull’inflazione. I prezzi al consumo dovrebbero evidenziare un rallentamento al 3,4% per l’indice headline e al 3,6% per la componente core. Una discesa sarebbe gradita alla Fed, che cercherà comunque ulteriori prove dai successivi dati, inclusi quelli sul Pce core del 31 maggio, prima di decidere se e quando abbassare il costo del denaro.
Da seguire questa settimana anche i prezzi alla produzione, le vendite al dettaglio e le richieste di sussidi di disoccupazione negli Usa, nonché i dati finali sull’inflazione europea, che dovrebbero rafforzare le aspettative di taglio dei tassi della Bce a giugno. In Cina, invece, l’inflazione ha segnalato una ripresa allo 0,3% annuo ad aprile, allentando i timori di deflazione.