Borse Europa terminano l’ottava con segni misti dopo il job report Usa
Le principali borse europee chiudono contrastate l’ultima seduta della settimana, mentre Wall Street procede in lieve rialzo dopo i dati americani sul mercato del lavoro.
Panoramica sulla chiusura delle Borse del 8 marzo 2024
Indici Europa e Italia
L’indice Euro Stoxx 50 chiude le contrattazioni in ribasso dello 0,2%, mentre a Piazza Affari l’indice Ftse Mib archivia la seduta piatto (-0,04%) a 33.403,80 punti.
Poco mosso il Dax tedesco (-0,3%), il Cac40 francese (+0,1%) e l’Ibex35 spagnolo (-0,1%).
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Migliori e Peggiori a Piazza Affari
Sul paniere principale di Piazza Affari, acquisti in particolar modo su Telecom Italia, dopo il tracollo della seduta precedente, Iveco Group e Amplifon.
Al contrario, i peggiori del listino sono Azimut, in scia all’utile e al dividendo sotto le attese, Stmicroelectronics e Banca Monte Paschi Siena.
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Andamento Spread Btp / Bund
Sull’obbligazionario, lo Spread Btp/Bund con il rendimento del decennale italiano in calo al 3,56% e quello del Bund al 2,27%.
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Forex e Commodity
Sul Forex, cambio euro/dollaro poco mosso a 1,095 e dollaro/yen in area 147,2 yen per dollaro, con la valuta giapponese sostenuta dalle speculazioni su un possibile aumento dei tassi già a marzo da parte della Bank of Japan.
Tra le materie prime, il petrolio Brent scende nuovamente a 82 dollari al barile, mentre l’oro aggiorna nuovamente i massimi e scambia oltre i 2.170 dollari l’oncia.
Nuovo record per il Bitcoin, che ha toccato quota 70.000 dollari per la prima volta.
Job report Usa e agenda prossima settimana
Il job report statunitense ha evidenziato nonfarm payrolls sopra le attese (275 mila) ma anche un tasso di disoccupazione in aumento al 3,9% e salari medi orari in rallentamento al 4,3% annuo. Il quadro che emerge è quello di un mercato del lavoro ancora resiliente ma che non dovrebbe comportare eccessivi rischi per una nuova risalita dell’inflazione, offrendo alla Fed maggiori possibilità di tagliare i tassi quest’anno.
“I dati evidenziano che il mondo del lavoro incomincia a segnalare un po’ di raffreddamento, avvalorando l’ipotesi di un prossimo taglio del costo del denaro da parte della banca centrale statunitense, molto probabilmente a giugno (80% di possibilità secondo lo strumento del CME, FedWatch Tool)” commentano gli analisti di IG Italia.
La prossima settimana sarà povera di eventi rilevanti. L’attenzione sarà rivolta principalmente ai dati sull’inflazione Usa (martedì), con quello generale atteso dal consenso di Bloomberg invariato al 3,1% e quello core in rallentamento. In Eurozona avremo dati di rilievo con l’eccezione della produzione industriale di gennaio (mercoledì). Infine, non mancheranno le dichiarazioni di alcuni banchieri Bce.