Notizie Indici e quotazioni Borse Europa terminano in rialzo mentre si attende la conferenza stampa di Powell

Borse Europa terminano in rialzo mentre si attende la conferenza stampa di Powell

7 Novembre 2024 17:36

Le principali Borse europee chiudono perlopiù in positivo, aspettando l’annuncio della Fed e la conferenza stampa di Powell.

Panoramica sulla chiusura delle Borse del 7 novembre 2024

Indici Europa e Italia

L’indice Euro Stoxx 50 chiude le contrattazioni in rialzo dell’1%, mentre a Piazza Affari l’indice Ftse Mib archivia la seduta in progresso dello 0,12% a 33.981,23 punti.

Negativi anche il Dax tedesco (+1,7%) e il Cac40 francese (+0,8%) e l’Ibex35 spagnolo (+0,6%).

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Migliori e Peggiori a Piazza Affari

Sul paniere principale di Piazza Affari, acquisti in particolar modo su Banco Bpm vola dopo la trimestrale e l’opa su Anima, Iveco Group balza in scia alla trimestrale.

Al contrario, i peggiori del listino sono Prysmian, Snam e Intesa Sanpaolo.

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Obbligazionario e spread Btp/Bund

Nel comparto obbligazionario, lo spread Btp-Bund con il decennale italiano al 3,72% e il benchmark tedesco al 2,42%.

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Forex, Commodity e Cripto

Sul Forex, il cambio euro/dollaro risale in area 1,08 e il dollaro/yen si deprezza a 153 mentre fra le criptovalute il Bitcoin viaggia a ridosso dei 75.800 dollari.

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Tra le materie prime, il petrolio Brent a 75 dollari al barile..

L’oro viaggia in zona 2.700 dollari l’oncia.

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Bitcoin tocca un nuovo record oltre 75 mila dollari.

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L’agenda degli eventi

Smaltita la reazione iniziale per l’elezione di Trump, i mercati tornano a concentrarsi sull’economia e la politica monetaria. A breve, la Fed dovrebbe comunicare un taglio dei tassi da 25 bp, in linea con quello effettuato oggi dalla Bank of England. Attenzione alle parole del presidente Jerome Powell per eventuali spunti sulle mosse future e per le inevitabili domande sul prossimo inquilino della Casa Bianca.

Dall’agenda macro sono giunti i dati sulla produzione industriale e l’export della Germania a settembre (rispettivamente -2,5% e -1,7%) oltre alle richieste di sussidi di disoccupazione statunitensi (in aumento di 3.000 a 221 mila unità).