Borse Europa terminano con una pioggia di segni rossi
Le principali borse europee archiviano in rosso l’ultima seduta della settimana (più corta per via delle vacanze pasquali), mentre Wall Street avanza dopo i dati sul mercato del lavoro sorprendentemente solidi.
Panoramica sulla chiusura delle Borse del 4 aprile 2024
Indici Europa e Italia
L’indice Euro Stoxx 50 chiude le contrattazioni piatto, mentre a Piazza Affari l’indice Ftse Mib archivia la seduta in calo dell’1,29% a 34.010,88 punti.
Negativi anche il Dax tedesco (-1,2%), il Cac40 francese (-1,1%) e l’Ibex35 spagnolo (-1,6%).
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Migliori e Peggiori a Piazza Affari
Sul paniere principale di Piazza Affari, acquisti in particolar modo su Eni, con l’annuncio del nuovo piano di buyback, Leonardo e Iveco Group .
Al contrario, i peggiori del listino sono Snam, Italgas e Banca Monte Paschi Siena.
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Andamento Spread Btp / Bund
Rendimenti in rialzo sull’obbligazionario, con il Treasury a 10 anni statunitense al 4,37% e il biennale al 4,71%. Spread Btp/Bund con il decennale italiano al 3,82% e il Bund al 2,4%.
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Forex, Commodity e Cripto
Sul Forex, il cambio euro/dollaro torna a 1,083 dopo un po’ di volatilità in seguito al job report Usa, mentre il dollaro/yen si attesta a 151,6. Alcune dichiarazioni rilasciate da Kazuo Ueda, governatore della BoJ, suggeriscono un possibile secondo rialzo dei tassi nella seconda metà del 2024.
Tra le materie prime, il petrolio Brent tiene sopra la soglia dei 91 dollari al barile, sostenuto dai rischi di un’escalation delle tensioni in Medio Oriente e dopo la decisione dell’Opec+ di confermare i tagli alla produzione fino a fine giugno.
L’oro aggiorna ancora il massimo storico a 2.324 dollari l’oncia.
Bitcoin scambia in area 68.000 dollari.
L’agenda degli eventi
Negli Usa, il rapporto sull’occupazione di marzo ha evidenziato 303 mila nonfarm payrolls, ben oltre le attese, un tasso di disoccupazione ancora contenuto al 3,8% e una robusta crescita dei salari medi orari (+4,1% su base annua). Numeri che confermano la forza del mercato del lavoro a stelle e strisce, pur riducendo la probabilità di tagli dei tassi della Fed a giugno. Più probabile, secondo i mercati, che la banca centrale cominci a tagliare il costo del denaro da luglio in poi.
In Europa sono giunti anche gli ordini di fabbrica della Germania, inferiori alle attese (+0,2% m/m e -10,6% a/a), e le vendite al dettaglio dell’eurozona (-0,5% m/m e -0,7% a/a), entrambi relativi al mese di febbraio.
Ricordiamo che la prossima settimana sono in programma i dati sull’inflazione degli Stati Uniti, mentre nel Vecchio Continente si riunirà la Bce, che verosimilmente confermerà i tassi sui livelli attuali, in attesa di un probabile intervento a giugno.