Borse Europa terminano caute dopo le parole della Lagarde
Seduta all’insegna della cautela per le principali borse europee, in linea con l’andamento di Wall Street nelle prime ore di contrattazioni.
Panoramica sulla chiusura delle Borse del 26 febbraio 2024
Indici Europa e Italia
L’indice Euro Stoxx 50 chiude le contrattazioni in ribasso dello 0,2%, mentre a Piazza Affari l’indice Ftse Mib archivia la seduta con un calo dello 0,44% a 32.557,81 punti.
Poco mosso il Dax tedesco (+0,1%) e l’Ibex35 spagnolo (+0,1%), mentre arretra il Cac40 francese (-0,5%).
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Migliori e Peggiori a Piazza Affari
Sul paniere principale di Piazza Affari, acquisti in particolar modo sui finanziari con Leonardo, Iveco Group e Diasorin.
Al contrario, i peggiori del listino sono Recordati Ord, Campari e Moncler.
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Andamento Spread Btp / Bund
Sull’obbligazionario, lo Spread Btp/Bund con il rendimento del decennale italiano in risalita al 3,87% e quello del Bund al 2,42%. In Italia, ha preso il via oggi il collocamento del Btp Valore.
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Forex e Commodity
Sul Forex il cambio euro/dollaro si apprezza a 1,085 e il dollaro/yen si rafforza a 150,8 yen per dollaro.
Tra le materie prime, il petrolio Brent è tornato sopra gli 81 dollari al barile.
Gli eventi di oggi
Nella sua audizione al Parlamento europeo, Christine Lagarde ha affermato che la discesa dell’inflazione nella zona euro proseguirà, ma ha ribadito che la Bce necessita di maggiori prove per assicurarsi che la crescita dei prezzi converga verso il target del 2% in modo sostenibile.
Negli Usa sono in programma oggi le aste di Treasury statunitensi a 2 e 5 anni, dopo i dati sulle vendite di nuove case (+1,5% a gennaio, sotto le attese).
L’agenda della settimana
Questa settimana conosceremo i dati più recenti sull’inflazione nelle economie dei G3. Si inizia domani con l’indice dei prezzi al consumo (CPI) di gennaio relativo al Giappone, giovedì sarà la volta del deflatore dei consumi personali (PCE) degli Stati Uniti per il mese di gennaio e venerdì si conclude con le stime del CPI di febbraio per l’area euro.
Come spiegano gli analisti di Allianz Global Investors, “domani usciranno il CPI e CPI core del Giappone per il mese di gennaio, che daranno un’idea della resilienza delle pressioni sui prezzi in seno all’economia nazionale. Si tratta di dati molto importanti per fare congetture sulle tempistiche della normalizzazione della politica monetaria da parte della Banca del Giappone. Negli Stati Uniti sarà comunicato l’andamento mensile preliminare degli ordini di beni durevoli di gennaio, per il quale il mercato prevede un calo del 4% contro la crescita dello 0% del mese precedente. Conosceremo inoltre l’indice della fiducia dei consumatori USA del Conference Board per il mese di febbraio, che in base alle previsioni dovrebbe scendere di 0,1 punti percentuali (pp) a quota 114,7.
Sempre negli USA, per giovedì sono attesi il deflatore del PCE complessivo e core di gennaio, per il quale il mercato si aspetta una crescita mensile resiliente, rispettivamente dello 0,3% e dello 0,4%. Tali dati saranno determinanti per capire quando la Federal Reserve potrebbe iniziare a tagliare i tassi. In Giappone usciranno inoltre i dati di gennaio su vendite al dettaglio e produzione industriale.
Venerdì nell’Eurozona saranno pubblicate le stime per il CPI di febbraio, a nostro parere rilevanti per valutare i prossimi interventi sui tassi della Banca Centrale Europea. Negli USA sarà invece reso noto l’indice manifatturiero ISM di febbraio, che secondo il mercato resterà invariato a quota 49,1″.