Borse Europa terminano in una pioggia di segni rossi. Questa sera i conti di Netflix
Le principali borse europee terminano la seduta odierna all’insegna delle vendite. Intanto Wall Street viaggia in modesto ribasso, con focus sulle trimestrali. Questa sera verranno pubblicati i conti di Netflix, che intanto ha stretto un accordo da $5 miliardi in 10 anni per la trasmissione della WWE di wrestling. Attenzione anche ai risultati delle primarie presidenziali repubblicane in New Hampshire. Sullo sfondo, gli operatori continuano a valutare le prospettive di tagli dei tassi delle banche centrali, a due giorni dalla riunione della Bce e in vista del meeting Fed di fine mese.
Panoramica sulla chiusura delle Borse del 23 gennaio 2024
Indici Europa e Italia
In Europa, l’indice Euro Stoxx 50 archivia gli scambi in ribasso dello 0,3%, mentre il paniere principale di Piazza Affari, l’indice Ftse Mib, chiude la seduta in calo dello 0,35% a 30.077,46 punti.
Negativi anche il Dax tedesco (-0,3%), ma anche l’Ibex35 spagnolo (-1,1%) e il Cac40 francese (-0,3%)
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Migliori e Peggiori a Piazza Affari
Sul paniere principale di Piazza Affari, chiudono in rialzo soprattutto Saipem, Campari e Iveco Group, mentre arretrano le utilities A2a ed Hera, oltre a Leonardo.
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Andamento Spread Btp / Bund
Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund si amplia a 156 punti base, con il rendimento del decennale italiano in risalita al 3,91% e quello del Bund al 2,34%, mentre i Treasury decennali Usa si attestano al 4,14%.
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Forex e Commodity
Sul Forex, cambio euro/dollaro si deprezza a 1,083 mentre il dollaro/yen recupera terreno a 148,5 dopo la riunione della Boj.
Tra le materie prime, il Petrolio Brent si mantiene intorno a 80 dollari al barile, con focus sulle continue tensioni in Medio Oriente. Gli Stati Uniti hanno consigliato cautela per le navi che transitano nel Mar Rosso, ma non ritengono necessario sospendere il traffico marittimo nella regione.
Poco mosso il prezzo dell’oro.
Cosa è successo oggi
In precedenza, la Bank of Japan ha lasciato invariata la politica monetaria, sottolineando che le aspettative deflazionistiche sono saldamente radicate in Giappone. Il governatore Kazuo Ueda ha dichiarato che la banca centrale vede una maggiore certezza di raggiungere il target, ma è difficile dire esattamente quando abbandonerà l’attuale posizione politica ultra-accomodante.
Per quanto riguarda l’agenda macro, l’indicatore relativo alla fiducia dei consumatori dell’Eurozona ha segnato un calo inatteso a gennaio, attestandosi a -16,1 punti rispetto ai -14,3 previsti. Negli Usa, l’indice manifatturiero della Fed di Richmond è sceso a -15 punti a gennaio, peggio delle stime.
I prossimi eventi
Questi giorni saranno ricchi di diversi ed importanti dati macroeconomici, ma l’evento clou è atteso per giovedì, giorno in cui è in agenda la riunione di politica monetaria della Bce, che non dovrebbe apportare modifiche sui tassi di interesse.
Sul fronte macro, il dato principale sarà la lettura preliminare del Pil Usa del quarto trimestre 2023 (giovedì) e il deflatore PCE (venerdì), la misura di inflazione preferita dalla Fed.
Da monitorare anche domani le letture preliminari degli indici PMI manifatturiero e servizi delle principali economie mondiali.
Prosegue la tornata di conti trimestrali a Wall Street, con focus sul settore tecnologico in quanto pubblicheranno i conti domani Tesla e Intel giovedì.
In settimana partirà la carrellata dei risultati trimestrali anche a Piazza Affari con i conti di STM attesi per giovedì prima dell’apertura.