Borse Europa partono in rosso dopo il voto per le parlamentari del blocco
Le principali borse europee aprono la seduta della settimana all’insegna delle vendite all’indomani delle elezioni.
Panoramica sull’apertura delle Borse del 10 giugno 2024
Indici Europa e Italia
L’indice Euro Stoxx 50 si trova dopo pochi minuti di scambi in calo dell’1,1%, mentre a Piazza Affari l’indice Ftse Mib mostra al momento un ribasso dell0 0,8% in area 34.400 punti.
Negativi anche il Dax tedesco (-0,7%), il Cac40 francese (-1,9%) e l’Ibex35 spagnolo (-0,9%).
SEGUI: Indici di Borsa Mondiali
Migliori e Peggiori a Piazza Affari
Sul paniere principale di Piazza Affari, acquisti in particolare su Leonardo, Bper Banca e Prysmian.
Al contrario, le vendite colpiscono soprattutto Stmicroelectronics, Stellantis e Unipol.
SEGUI: Quotazioni titoli Piazza Affari
Obbligazioni e Spread Btp/Bund
Sull’obbligazionario risalgono i rendimenti dei titoli di Stato, soprattutto in Italia e in Francia. Lo Spread Btp/Bund con il decennale italiano al 4,01% e quello tedesco sostanzialmente stabile al 2,62%.
SEGUI: Valore Spread BTP/BUND 10 anni
Forex, Commodity e Cripto
Sul Forex, l’euro/dollaro si attesta a 1,074 con la moneta unica scesa ai minimi da un mese rispetto al biglietto verde in scia all’esito delle urne. Dollaro/yen a quota 157 in vista di una possibile riduzione degli acquisti di bond da parte della BoJ.
Tra le materie prime, il petrolio Brent a 79,8 dollari al barile dopo il calo dell’ultima settimana in scia alla decisione dell’Opec+ di ripristinare parte dell’offerta.
L’oro viaggia in area 2.300 dollari l’oncia.
Bitcoin scambia a 69.400 dollari.
L’agenda degli eventi
Nel complesso, il Parlamento europeo si è spostato a destra, con l’avanzata dei partiti nazionalisti più euroscettici a scapito di liberali e verdi. In Francia, il presidente Macron ha indetto il voto anticipato dopo la vittoria di Le Pen e in Germania i socialdemocratici del cancelliere tedesco Olaf Scholz hanno subito una disfatta record.
Oltre alla politica in Europa, il focus è già proiettato sulla riunione della Fed di mercoledì, dopo il solido job report che ha ridotto le chance di tagli dei tassi nel breve. Nello stesso giorno uscirà anche il dato sull’inflazione statunitense, prevista stabile al 3,4% con l’indice core in rallentamento al 3,5%. Attenzione anche ai dati di domani sul mercato del lavoro britannico e al meeting della Bank of Japan di venerdì.