Borse Europa mettono in stiva un seduta e un’ottava positiva
Le principali borse europee chiudono l’ultima seduta della settimana all’insegna degli acquisti, con lo sguardo rivolto ai dati macro e ai risultati societari.
Panoramica sulla chiusura delle Borse del 10 maggio 2024
Indici Europa e Italia
L’indice Euro Stoxx 50 chiude le contrattazioni in rialzo dello 0,6%, mentre a Piazza Affari l’indice Ftse Mib archivia la seduta in progresso dello 0,93% a 34.657,35 punti.
Positivi anche il Dax tedesco (+0,4%), il Cac40 francese (+0,4%) e l’Ibex35 spagnolo (+0,5%).
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Migliori e Peggiori a Piazza Affari
Sul paniere principale di Piazza Affari, acquisti in particolar modo su Diasorin, che ha pubblicato i conti e confermato la guidance, e Leonardo, all’indomani della cessione della unit Wass a Fincantieri. In luce anche Enel dopo i risultati che hanno evidenziato un Ebitda superiore alle attese
Al contrario, i peggiori del listino sono Ferrari e Brunello Cucinelli. Iveco Group che si sgonfia nel corso della giornata dopo un avvio brillante.
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Obbligazionario e spread Btp/Bund
Sull’obbligazionario, spread Btp-Bund con il decennale italiano al 3,85% e il Bund al 2,52%.
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Forex, Commodity e Cripto
Sul Forex il cambio euro/dollaro è poco mosso a 1,076 mentre il dollaro/yen risale leggermente a quota 155,9.
Tra le materie prime, il petrolio Brent a 83,7 dollari al barile.
Bitcoin scambia in area 61.200 dollari.
L’agenda degli eventi
Sul fronte macro, l’indice dell’Università del Michigan sulla fiducia dei consumatori americani è sceso a 67,4 punti a maggio, mentre a febbraio il fatturato dell’industria in Italia ha registrato una flessione dell’1,7% su base tendenziale. Sopra le attese il Pil del Regno Unito nel primo trimestre (+0,6% trimestrale).
I verbali della riunione di aprile della Bce hanno confermato la possibilità concreta di un taglio dei tassi a giugno.
La prossima settimana i riflettori saranno puntati sull’inflazione e sulle vendite al dettaglio degli Stati Uniti. Il consenso di Bloomberg si attende un rallentamento dell’inflazione sia del dato generale (3,4% da 3,5%), che di quello core (3,6% da 3,8%). Il mercato potrebbe rivedere ancora una volta le sue attese sulle prossime mosse della Fed in caso di un’inflazione superiore alle attese, come è accaduto negli ultimi tre mesi. Focus anche sugli interventi di diversi esponenti di Fed e Bce, oltre che sulle trimestrali.