Notizie Indici e quotazioni Borse Europa incerte dopo nuovi dazi, Milano schiva le vendite

Borse Europa incerte dopo nuovi dazi, Milano schiva le vendite

Pubblicato 27 Marzo 2025 Aggiornato 28 Marzo 2025 09:10

Seduta nervosa per le borse europee, che chiudono perlopiù in ribasso dopo l’annuncio di nuovi dazi sulle auto da parte di Donald Trump. Il tycoon ha affermato che verranno implementate tariffe dazi del 25% su “tutte le auto non fabbricate negli Stati Uniti” a partire da aprile e ha minacciato nuove misure contro Ue e Canada se si coalizzeranno contro gli Usa.

Panoramica sulla chiusura delle Borse del 27 marzo 2025

Indici Europa e Italia

L’indice Euro Stoxx 50 mostra un calo dello 0,6%, mentre a Piazza Affari l’indice Ftse Mib chiude poco mosso (+0,1%) a 39.098 punti.

In rosso anche il Dax tedesco (-0,8%) e il Cac40 francese (-0,5%) mentre l’Ibex35 spagnolo chiude sostanzialmente sulla parità.

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Migliori e Peggiori a Piazza Affari

Sul paniere principale di Piazza Affari, affonda Stellantis in scia ai nuovi dazi sulle auto. In calo anche Buzzi e Tenaris.

Segno positivo invece per Telecom Italia, in scia alla possibilità che Poste rafforzi la sua posizione nel capitale della compagnia telefonica. Bene anche Nexi e Inwit.

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Obbligazioni e Spread Btp/Bund

Sull’obbligazionario, lo Spread Btp/Bund con il rendimento del decennale tedesco in calo al 2,78% e il Btp al 3,88%.

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Forex, Commodity e Cripto

Sul forex, cambio euro/dollaro in progresso a 1,08 e dollaro/yen a 151.

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Tra le materie prime, il petrolio Brent rimane stabile a 73 dollari con le tensioni commerciali a bilanciare il calo delle scorte Usa.

L’oro tocca un nuovo record a 3.059 dollari l’oncia.

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Fra le criptovalute, Bitcoin si stabilizza a 87.000 dollari.

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Gli eventi del giorno

I nuovi dazi sulle automobili annunciati da Trump entreranno in vigore il 3 aprile. Il giorno prima, invece, sono attesi i “dazi reciproci” annunciati in precedenza. Intanto, l’amministrazione Usa sta studiando altre imposte su legname, semiconduttori e farmaci farmaceutici.

L’intensificarsi della guerra commerciale ha messo in secondo piano alcuni spunti positivi dall’agenda macro. In particolare, l’economia statunitense si è espansa a un ritmo più rapido nel quarto trimestre (+2,4%) rispetto a quanto stimato in precedenza, aspettando il core Pce di febbraio in uscita domani. I dati sulle vendite di case in corso hanno mostrato una ripresa, quelli sulle richieste di sussidi disoccupazione un mercato del lavoro ancora piuttosto resiliente.