Sul Forex, cambio euro/dollaro è in area 1,1141.
Borse Europa in ordine sparso, male gli indici Pmi dell’eurozona
Le principali borse europee chiudono la seduta odierna contrastate. Gli investitori sono alla ricerca di segnali in grado di chiarire l’entità dei prossimi tagli dei tassi delle banche centrali, dopo il primo taglio della Fed la scorsa settimana. Oggi focus sull’agenda macro, con gli indici Pmi manifatturiero e servizi delle principali economie globali.
Panoramica sulla chiusura delle Borse del 23 settembre 2024
Indici Europa e Italia
L’indice Euro Stoxx 50 chiude le contrattazioni in rialzo dello 0,3%, mentre a Piazza Affari l’indice Ftse Mib archivia la seduta in calo dello 0,2% a 33.679 punti,
Positivi il Dax tedesco (+0,6%) e l’Ibex35 spagnolo (+0,45%), poco mosso il Cac40 francese (+0,1%).
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Migliori e Peggiori a Piazza Affari
Sul paniere principale di Piazza Affari, denaro in particolare su Ferrari e Stellantis.
Al contrario, le vendite colpiscono soprattutto il comparto bancario, con Unicredit e Banco Bpm in coda.
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Obbligazioni e Spread Btp/Bund
Sull’obbligazionario, lo Spread Btp/Bund rimane stabile, con il decennale italiano al 3,52% e il benchmark tedesco al 2,17%.
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Forex, Commodity e Cripto
Tra le materie prime, il petrolio Brent è in lieve ribasso dopo i guadagno della scorsa ottava.
L’oro viaggia in area 2.630 dollari l’oncia.
Bitcoin scambia a 63.500 dollari.
L’agenda degli eventi macro
Brusca discesa per gli indici Pmi dell’eurozona a settembre (stime flash). Il composito si è attestato a 48,9 punti, minimo da 8 mesi, rispetto ai 51 di agosto. Il Pmi manifatturiero è calato da 45,8 a 44,8 punti e l’indicatore dei servizi da 52,9 a 50,5 punti, deludendo in tutti i casi le aspettative degli analisti.
Commentando I dati, Dr. Cyrus de la Rubia, Chief Economist presso Hamburg Commercial Bank, ha dichiarato: “L’eurozona si sta dirigendo verso la stagnazione. Dopo l’effetto dei giochi olimpici che ha temporaneamente stimolato la Francia, economia di rilievo dell’eurozona, il PMI Composito di settembre ha registrato il calo più elevato degli ultimi 15 mesi. L’indice è crollato al di sotto della soglia espansionistica e, considerato il rapido declino dei nuovi ordini e di quelli in fase di lavorazione, non serve una grande immaginazione per prevedere un nuovo indebolimento dell’economia.”
Notizie positive però sul fronte dei prezzi. “Con la BCE che sta osservando attentamente il persistere dell’elevata inflazione nel settore dei servizi, la notizia di un rallentamento dell’inflazione sia dei prezzi di acquisto che dei prezzi di vendita è certamente una nota positiva. A ciò si aggiunge la possibilità certamente non lontana di un inasprimento della recessione nel manifatturiero, di una quasi stagnazione del settore dei servizi e di potenziali e ulteriori tagli dei tassi in ottobre, anche se tutto questo non risponde ancora alle aspettative del mercato”.
Negli Usa, il Pmi manifatturiero è sceso a 47 punti, mentre il Pmi servizi è rimasto forte a 55,4 punti, con il composito a 54,4 punti.
Nei prossimi giorni, focus sul bollettino economico della Banca centrale europea (Bce), gli interventi di Christine Lagarde e Jerome Powell e i dati chiave sul Pce core Usa, atteso al 2,3% dal precedente 2,5%.