Notizie Indici e quotazioni Borse Europa chiudono poco distanti dalla parità, negli Usa crolla il Nasdaq

Borse Europa chiudono poco distanti dalla parità, negli Usa crolla il Nasdaq

17 Luglio 2024 17:41

Le borse europee archiviano la seduta odierna poco mosse, mentre a Wall Street il Nasdaq perde oltre 2 punti percentuali, frenato dal sell-off sul comparto dei chip.

Panoramica sulla chiusura delle Borse del 17 luglio 2024

Indici Europa e Italia

L’indice Euro Stoxx 50 chiude le contrattazioni in ribasso dell’1,1%, mentre a Piazza Affari l’indice Ftse Mib archivia la seduta in rialzo dello 0,03% a 34.379,64 punti.

Deboli anche il Dax tedesco (-0,5%), il Cac40 francese (-0,1%), mentre sale l’Ibex35 spagnolo (+0,1%).

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Migliori e Peggiori a Piazza Affari

Sul paniere principale di Piazza Affari, acquisti in particolar modo su A2a, Eni e Stellantis.

Al contrario, i peggiori del listino sono Leonardo, Iveco Group e Prysmian.

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Obbligazionario e spread Btp/Bund

Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund con il decennale italiano al 3,71% e il benchmark tedesco al 2,42%.

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Forex, Commodity e Cripto

Sul Forex, il cambio euro/dollaro si rafforza a 1,093 mentre il dollaro/yen cala a 156,5 dopo alcuni commenti di Trump sulla forza del biglietto verde e la debolezza della valuta nipponica.

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Tra le materie prime, il petrolio Brent a 83,8 dollari al barile dopo il calo superiore alle stime delle scorte statunitensi di greggio.

L’oro viaggia in zona 2.460 dollari l’oncia in prossimità dei massimi storici.

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Bitcoin scambia in area 65.300 dollari.

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L’agenda degli eventi

Focus sul settore dei semiconduttori, sottoposto a pressioni in scia alla possibilità di nuove restrizioni commerciali contro la Cina. L’indiscrezione ha innescato prese di profitto sui tecnologici, dopo la corsa inarrestabile degli ultimi mesi.

Intanto, i mercati si preparano al primo taglio dei tassi della Fed e ad un probabile nuovo insediamento di Trump alla Casa Bianca. Il membro del Fomc Christopher Waller ha affermato che l’economia si sta avvicinando a un punto in cui la banca centrale potrà ridurre i costi di finanziamento, anche se gradirebbe “più prove” che l’inflazione sia su un percorso discendente sostenuto.

Sul fronte macro, sono stati diffusi i dati sulla produzione industriale (+0,6%, sopra le attese), mentre in serata verrà diffuso il Beige Book della Fed. L’inflazione della zona euro si conferma al 2,5% (2,9% il Cpi core), mentre nel Regno Unito è rimasta stabile al 2%, deludendo gli analisti che si aspettavano una discesa all’1,9%.